Nessun intento di disquisizione filosofica, ma solo una rappresentazione
della mitologia. Qui vogliamo solo fare uno schema di figure ed
eventi che hanno partecipato alla formazione della mitologia greca
Dobbiamo considerare, avvicinandoci alla Teogonia, l’atemporalità
dell’azione degli DEI. Gli DEI agiscono fuori da un tempo definito.
Anche se la loro azione di generare fa apparire una consequenzialità
temporale, in realtà quest’azione è fuori dal tempo. E' un’attività
"creatrice" di Coscienza e Consapevolezza continua.L'ordine qui
proposto, perciò, ha il solo scopo di sommare gli eventi, ma non
in ordine cronologico.
Chi si accosta da monoteista (il Dio creatore) alla mitologia greca,
trova la confusione di Dei, Ninfe, semidei, eroi e uomini. Ma chi
ha vissuto quella natura divina della sua terra, non ha avuto bisogno
di un creatore, perché l’intero creato era divinità. Ogni albero,
ogni pianta, ogni ruscello, ogni onda del mare, ogni animale era
la manifestazione ora di un Dio, ora di una Ninfa, e persino lavarsi
il volto con l’acqua era un immergere il proprio volto nell’essenza
di una Ninfa.
La mentalità del creare è cercare un punto di origine, mentre la
mentalità greca è la mentalità del divenire, del cambiamento. Le
cellule del corpo si disgregano e si riaggregano in altra materia
o corpi futuri, e si vive in eterno. Solo con un animo semplice
ci si può accostare e si può vivere la vita del politeismo.
Con sottile eleganza i personaggi del Mito arrivano dal primo giorno
dell’Universo e ci raccontano come dal Caos nacque l’Ordine, come
dall’Eternità nacque il Tempo. Il Mito dice all’adulto che il bambino
ha un potere naturale superiore perché non è ancora diviso dalla
natura, cosa che succede con l’arrivo del dominio intellettualistico.
In una laminetta orfica, trovata nella tomba di una giovinetta in
una località della Magna Grecia, all’anima della defunta si consiglia
di non accostarsi alla prima fonte che troverà, quella del «Lete»
(o della dimenticanza), bensì alla seconda, che «scorre dalla palude
di Mnemosine», cioè della Memoria. Per chi visse nel periodo olimpico,
la salvezza consisteva nell’attingere alla memoria: mantenere la
memoria vuol dire mantenere l’identità. Mnemosine era la madre delle
Muse, quindi la madre della civiltà: la civiltà è dunque fondata
sulla memoria storica.
La mitologia greca comprende un insieme vastissimo di leggende,
spesso collegate tra loro, riguardanti dei immortali dalle sembianze
e sentimenti umani, che dimoravano sul monte Olimpo e che avevano
ruoli precisi e per questo venivano adorati dai mortali con riti
differenti.
Su tutti governava Zeus (Giove), il signore degli dei.
Gli altri undici dei principali erano Afrodite (Venere), Apollo,
Ares (Marte), Artemide (Diana), Atena (Minerva), Demetra (Cerere),
Efesto (Vulcano), Era (Giunone), Ermes (Mercurio), Estia (Vesta),
Poseidone (Nettuno).
Ogni dio aveva poteri derivanti dal proprio ruolo e veniva spesso
accompagnato da divinità minori. In ogni città e si organizzavano
sovente feste in loro onore in cui poeti cantavano le loro gesta
leggendarie contribuendo così a divulgare oralmente la conoscenza
degli dei nel popolo.
Le tradizioni talvolta non sono concordi su una leggenda tramandata,
e ho dovuto fare una scelta preferendone una per la chiarezza della
presentazione.
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