Accostandosi alla civiltà dei bianchi con anima semplice, i negri
portarono il respiro di un mondo diverso, una forza non corrotta
dalla civiltà: Il 'Blues', da 'blue devils', che è uno stato di
melanconia struggente proprio degli schiavi negri, e lo manifestarono
nel canto e nella musica.
Voci Blues femminili furono:
Mamy Smith (Robinson) (26 maggio
1883 - 16 settembre 1946)
Cantante vaudeville (commedia leggera e canto) americana.
Il 10 Agosto 1920, a New York, la Smith registrò una serie
di canzoni tutte scritte dalla cantautrice afroamericana,
Perry Bradford, tra cui "Crazy Blues" e "It's Right Here
For You (If You Don't Get It, 'Tain't No Fault of Mine)".
E' stata la prima registrazione di blues vocali di un artista
afroamericano, e la registrazione èdiventata un best seller,
vendendo un milione di copie in meno di un anno. Con sorpresa
della casa discografica, un gran numero di dischi fu acquistato
da afro-americani, con un forte incremento di popolarità
delle canzoni in gara.
Dato il significato storico, "Crazy Blues" èstato inserito
nella Grammy Hall of Fame nel 1994, e dal 2005, ènel National
Recording Registry.
Ma Raney: Ma Gertrude Rainey,
( Columbus, 26 aprile 1886 – Columbus, 22 dicembre 1939)
Fu una delle prime cantanti blues di professione che ha
registrato dei dischi ed ha avuto un'importante influenza
su altre donne che in seguito si sono dedicate a questo
genere di musica.
A quattordici anni si unì ad un gruppo teatrale itinerante
vaudeville e fu durante questo periodo che decise di dedicarsi
alla musica blues, dopo aver assistito alla performance
blues di una ragazza a St. Louis nel Missouri.
Sposatasi cominciò ad andare in tournée con il gruppo Rabbit
Foot Minstrels cantando un miscuglio di blues e canzoni
popolari.
Il primo disco risale al 1923, e fino al 1928 registrò più
di 100 canzoni, tra le quali i classici C.C. Rider, Jelly
Bean Blues, Ma Rainey's Black Bottom.
Bessie Smith: (Chattanooga, 15
aprile 1894 – Clarksdale, 26 settembre 1937)
Nel 1912 si esibiva in teatri e tendoni (TOBA, Theatre Owner's
Booking Agenzy) riservati a un pubblico di colore. In questo
gruppo vi era anche la grande cantante blues "Ma" Rainey,
La madre del Blues.
Nel febbraio del 1923, la Columbus le fece incidere dei
brani, tra i quali Down Hearted Blues; in pochi mesi vendette
780.000 dischi.
Dal 1924 al 1927 collaborò coi più grandi musicisti alla
stesura e arrangiamento delle sue canzoni. Girò pure un
cortometraggio, "St. Louis Blues" della Warner Bros.
La crisi del '29 fece crollare la vendita di dischi e portò
anche alla chiusura dei locali dove si suonava blues e jazz.
Fu la fine di questi due grandi generi musicali.
Soprannominata l'Imperatrice del Blues per la sua voce elegante
e imponente, influenzò la musica americana successiva. Artisti
come Annette Hanshaw, Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Mahalia
Jackson, Janis Joplin e Norah Jones si sono ispirati alla
sua arte.
Ida Cox: nata Ida Prather (Toccoa,
25 febbraio 1896 – Knoxville, 10 novembre 1967)
Imparato a cantare in chiesa, si esibì in minstrel show
come cantante e commediante vaudeville.
Ebbe una movimentata e soddisfacente vita artistica.
Nel 1923 con la Paramount registrò le canzoni Graveyard
Dream Blues e Weary Way Blues. Con altre case discografiche,
e pseudonimi, Kate Lewis, Velma Bradley, Julia Powers e
Jane Smith, registrò ben settantotto canzoni, molte rivolte
alle condizioni sociali e ai problemi razziali. Famose la
"Wild Women Don't Have the Blues", per la libertà sessuale
delle donne, "Last Mile Blues", riguardante la pena di morte,
e "Pink Slip Blues" che parlava del problema della disoccupazione.
La Cox negli anni trenta continuò ad esibirsi in pubblico,
anche con Bessie Smith.
Negli anni quaranta si ritirò a vita privata.
Sippie Wallace: (Beulah Thomas, 1 Novembre
1898 – 1 Novembre 1986)
Nata e cresciuta a Houston in Texas, in una numerosa famiglia
di musicisti, fratelli pianisti e compositori, imparò presto
l'arte musicale e si fece un seguito come vivace cantante
blues.
Sposatasi, a Chicago occupò la vivace scena musicale Jazz
della città, e ne 1923 ebbe un contratto discografico con
la Okeh Records, per la quale registrò canzoni composte
sia dai suoi fratelli, sia da Louis Armstrong: "Shorty George",
"Up the Country Blues", "Blues Camera ", "I'm a Mighty Tight
Woman".
Morti giovani il marito e fratelli, Nel 1930 lascia lo show
business e fino al 1960 si ritira organista e direttore
di coro in una chiesa, quando la sua amica e cantante Blues,
Victoria Spivey la tira fuori dal letargo e la rilancia
nel circuito folk and blues festival.
Tornò al successo con Album "Women Be Wise" e "Don't Advertise
Your Man", e incise dischi di Louis Armstrong "A Jealous
Woman Like Me", "Special Delivery Blues", "Jack O'Diamond
Blues", "The Mail Train Blues" and "I Feel Good".
La sua carriera, sia a fianco di Victoria Spivey, sia in
turnée anche all'estero, durò a lungo fin negli anni '80.
Billie Holiday: "Lady Day", (Eleanor
Fagan Gough, Baltimora, 7 aprile 1915 – New York, 17 luglio 1959)
Holiday dal padre,la madre la chiamò scerzosamente 'Billy'
per i suoi modi di maschiaccio.
La madre ballerina sedicenne l'affidò alla cugina, dove
fin da piccola dovette difendersi da stupri e violenze.
Tornò dalla madre a New York, che ora puliva le case, e
per mantenersi si prostituiva in un bordello ad Harlem.
Qui nel salotto, ascoltava i dischi di Bessie Smith e di
Louis Armstrong, e quando arrestata e rilasciata, evitò
di ritornare nel bordello, cercò lavoro come ballerina in
un locale notturno. Non sapeva ballare, ma quando la sentirono
cantare la assunsero subito, e a quindici anni cominciò
la sua carriera di cantante. Le colleghe la chiamavano 'Lady'
perché si rifiutava di prendere le banconote che offrivano
tra le cosce.
Nel 1933, fu notata dal produttore John Hammond, che dopo
alcune incisioni la fece conoscere al grande pubblico con
"Your Mother's Son-in-law" e "Riffin' the Scotch". "Si imponeva
per la sua voce intensamente drammatica, per la capacità
di «volare» sul tempo e per l'emozione che sapeva trasmettere
anche su testi a volte banali".
Nel 1936 cominciò a frequentare grandi nomi della musica,
e fu tra le prime cantanti nere ad esibirsi con musicisti
bianchi, ma doveva usare l'ingresso riservato ai neri, e
restare nel camerino fino all'entrata in scena. Una gardenia
bianca tra i capelli e si trasformava in "Lady Day" come
i colleghi la chiamavano.
Dopo un matrimonio tormentato e la morte della madre, cominciò
ad assumere stupefacenti (eroina, marijuana) e La sua voce
iniziò a risentirne, ma per ancora un decennio non mancò
di soddisfare i suoi ammiratori, e fece pure turnée all'estero,
tra cui l'Italia. Suo ammiratore fu Frank Sinatra.
Sue le canzoni 'God Bless the Child (da lei composta)',
'Lover Man', 'I Loves You Porgy e The Man I Love' di George
Gershwin, 'Billie's Blues', 'Fine and mellow', 'Strange
Fruit' inno di protesta vivile.
Cantanti Blues uomini
ma per lo più hanno incrementato il Blues strumentale:
W.C. Handy così descrisse la nascita del Blues
come stile musicale: "Con una dozzina di uomini che partecipavano,
l'effetto era spesso notevole...A noi piaceva di più dei tamburi
di un esercito, e facevamo ritmi più complicati" - "I
neri del Sud cantavano su qualunque cosa. Si accompagnano usando
qualunque cosa da cui possano estrarre un suono o un ritmo... e
in questo modo preparavano l'atmosfera per quello che adesso chiamiamo
blues."
Handy si riferiva ai canti di lavoro degli operai di una fonderia
di Florence, dove anch'egli aveva lavorato brevemente, mentre usavano
il battito delle pale come accompagnamento.
W. C. Handy William Christopher Handy
(Florence, 11 novembre 1873 – New York, 28 marzo 1958)
E' noto come "Il padre del blues".
Di famiglia religiosa, e si sente nella sua musica, non
gli fu facile accostarsi alla 'peccaminosa' chitarra
o frequentare gruppi musicali, dove però imparò a suonare
la cornetta. Né, dopo un periodo in cui cercò il suo sbocco
lavorativo negli anni '90, gli fu facile farsi conoscere
come amatore della musica, e trovare un gruppo che lo accogliesse
stabilmente. Anche sposato fece una vita randagia, finché
con la moglie scelsero di tornare alla natia Florence.
Un "College for Negroes" gli offrì un posto d'insegnante
di musica, che Handy accettò, ma rimase insoddisfatto nello
scoprire che il programma era basato sull'insegnamento della
musica colta europea e trascurava completamente la musica
popolare. Insoddisfatto si unì ai Mahara Minstrels in tour
nel Midwest e nella costa Nord Ovest. Nel 1903 gli accadde
questa famosa esperienza nella stazione di Tutwiler, in
Mississippi: "Un nero dinoccolato cominciò a pizzicare una
chitarra accanto a me mentre dormivo... Mentre suonava,
utilizzava la lama di un coltello sulle corde della chitarra,
nella maniera resa popolare dai chitarristi Hawaiani...Il
cantante ripeteva lo stesso verso tre volte mentre si accompagnava
alla chitarra con una delle musiche più strane che avessi
mai sentito."
Un'altra esperienza fu una serata a cleveland, nel 1905,
in cui fu permesso a degli afroamericani di esibirsi:
“Iniziarono una di quelle melodie che sembrano non avere
un inizio e neanche una fine. La pulsazione della chitarra
era piuttosto monotona, ma non smetteva, una canzone sui
campi di canna e il lavoro sugli argini. Battevano i piedi
ritmicamente sul pavimento. Non era sgradevole - forse si
potrebbe dire che era ossessionante, incalzante."
Eventi come questi lasciarono impronta nella sua musica
e nelle sue composizioni. Quando divenne editore a Menphis
la fece conoscere come musica Blues in tutto il mondo.
Colto musicista sviluppò la struttura musicale del Blues
con la sua Menphis Orchestra. e, divenuto pure discografico,
negli anni '20 - '30 pubblicò le sue "Memphis Blues",
"Beale Street Blues", e "St. Louis Blues" con la partecipazione
dei cantanti più in voga nel periodo, fra cui Bessie Smith,
Louis Armstrong e altri.
Gus Cannon: (Red Banks, 12 settembre
1883 – Memphis, 15 ottobre 1979)
E' stato un musicista statunitense che ha contribuito a
rendere popolare le jug band durante gli anni venti e trenta.
Nato in una piantagione del Mississippi, imparò la musica
da autodidatta, suonando improvvisati strumenti fatti con
padelle e pelle di procione.
A quindici anni si allontanò da casa per dedicarsi alla
musica, suonando nei pressi di segherie, argini e stazioni
ferroviarie nella zona del delta del fiume Mississippi.
Recatosi a Memphis, dal 1908 a tutti gli anni '20,
si esibì in pubblico e nei "Medicine Shows" itineranti,
dove si vendevano medicamenti "miracolosi". Ma sosteneva
economicamente la sua famiglia svolgendo anche una varietà
di altri mestieri quali il mezzadro, scavatore di fossati
e giardiniere.
Cannon iniziò a registrare dischi sotto il nome di Banjo
Joe, con la Memphis Jug Band. Poi Cannon formò una propria
jug band, denominata Cannon's Jug Stompers con cui fino
agli anni '30 registrò il suo materiale musicale all'auditorium
di Memphis.
I Jug Stompers nel corso degli anni trenta furono una delle
più popolari jug band di Memphis, famosa a quei tempi per
essere uno dei fulcri della musica blues.
Ritiratosi dalle scene, continuò ad esibirsi sporadicamente
come musicista solista, fino agli anni '60, quando raccolse
in un Album la sua musica, fra cui l'hit Walk Right In.
Lead Belly: Huddie William Ledbetter
(Moorningsport, 23 gennaio 1885 – New York, 6 Dic. 1949)
Ventunenne, Huddie lascia casa per vagare lungo il Texas
e la Louisiana, nel tentativo di vivere da
musicista. I dieci anni successivi li trascorre all'insegna
del vagabondaggio attraverso i territori
del sudovest statunitense, suonando la chitarra quando possibile
e lavorando come manovale quando
necessario.
Il nome Leadbelly deriva dalle parole inglesi lead (piombo)
e belly (pancia). Egli scelse questo
pseudonimo dopo aver riportato una ferita da arma da fuoco:
il proiettile non venne mai estratto e
perciò gli rimase del "piombo nella pancia".
La sua vita, travagliata dalle sue abitudini irruente e
il suo stile di vita violento, unite al contesto storico
culturale influenzato dal razzismo negli USA d'inizio Novecento,
la trascorre in parte dietro le sbarre.
E' qui che Huddie incontra John A. Lomax, etnomusicologo,
che viaggiava il sud per
conto della Library of Congress per raccogliere e registrare
le ballate tradizionali folk,
tramandate fino ad allora solo per via orale. Tra canzoni
di lavoro, ballate, spiritual e canti tradizionali, Leadbelly
è una scoperta del tutto inaspettata. Una sua canzone fatta
ascoltare al governatore Allen gli procura la libertà (si
dice).
Nel 1935 Lomax porta Leadbelly nel nord america, dove ottiene
un buon successo. nel 1940 Leadbelly diviene ben noto presso
l'industria discografica. Nei nove anni successivi la sua
notorietà cresce ed il suo successo si mantiene stabile
fino a che, durante un tour europeo, gli viene diagnosticata
la sclerosi laterale che lo conduce alla morte il 6 dicembre
1949.
E' stato uno dei più importanti esponenti della musica blues
e virtuoso della chitarra a 12 corde.
Appartenente alla tradizione del delta blues ma anche alla
tradizione afroamericana, i suoi brani e
il suo apporto stilistico sono stati di particolare influenza
per innumerevoli artisti successivi.
Louis Daniel Armstrong (Satchmo) (New
Orleans, 4 agosto 1901 – New York, 6 luglio 1971)
Armstrong crebbe nel fondo della scala sociale, in una città
molto segregata ma anche appassionata del tipo di musica
che ai tempi veniva chiamato “ragtime” e non ancora “jazz”.
Cacciatosi nei guai, vivendo per strada, finì più volte
in riformatorio dove imparò a suonare la cornetta. Fu aiutato
nella disciplina musicale da Black Benny, così suonò nelle
Band in esibizioni cittadine e sui battelli. Seguiva i grandi
artisti: Joe "King" Oliver fu suo idolo, ma anche sua guida
e figura paterna. Nel 1919 Joe Oliver lasciò la Band e Armstrong
prese il suo posto. Ora leggeva la musica, e fu uno dei
primi ad eseguire assolo di tromba con propri stile e personalità.
Imparò a creare un suono unico e iniziò inoltre a cantare
nelle sue esibizioni.
Nel 1923, in Chicago, incise i suoi primi dischi, ma fu
a New York City, nel 1924, con l'orchstra di Fletcher Henderson
che fece ammirare la sua arte. Rivali musicali e direttori
venivano al famoso Roseland Ballroom per ascoltare le prestazioni
del trombettista, e qui accompagnò cantanti blues come Bessie
Smith, Ma Rainey, e Alberta Hunter.
Lui era felice a New York con l'orchestra, ma la seconda
moglie, la pianista Lil Hardin Armstrong lo convinse a sganciarsi
e tornare a chicago, per non essere limitato nella sua crescita
artistica; lo definiva in pubblico, lui modesto, "il più
grande trombettista del mondo". In questo periodo incise
gli Hits Potato Head Blues, Muggles (un riferimento alla
marijuana), e West End Blues. Con la moglie fecero colonne
sonore per film e per Show, e la versione Jazz della Madame
butterfly. In Heebie Jeebies, con i suoi Hot Five, la voce
diventa strumento musicale ('Scat sing') e la userà poi
sempre. Il gruppo divenne famoso e diventò uno dei più celebri
d'America. Giovani musicisti, neri e bianchi, erano affascinati
dal nuovo tipo di jazz di Louis.
Assai movimentata fu la sua vita artistica e dopo il periodo
della depressione, nel 1936, con la chiusura del Cotton
club di New York, finivano gli anni d'oro dello Jazz. Si
spostò a Los Angeles. Tornò a New Orleans e poi iniziò un
tour attraverso l'Europa. Tornato negli Stati Uniti si improvvisò
attore e cantante. Curò i problemi alle dita e alle labbra,
deformate a causa del suo modo di suonare.
Nel 1943, dopo molti anni on the road si stabilì definitivamente
a New York, nel quartiere di Queens. Nei trenta anni successivi
si esibì per trecento serate l'anno. Sviluppò il suo stile
musicale e nel 1964, registrò una delle sue canzoni più
famose, Hello, Dolly!. Il singolo scalò le classifiche musicali,
"cacciando" i Beatles dalla prima posizione.
La sua agenda fu sempre piena fino a pochi anni prima della
morte. Fece inoltre dei tour in Africa, Europa (anche in
Italia) e Asia. Non essendo più giovane, i suoi appuntamenti
vennero limitati ma continuò lo stesso a suonare fino al
giorno della morte.
Robert Johnson: Robert Leroy Johnson
(Hazlehurst, 8 maggio 1911 – Greenwood, 16 agosto 1938)
La sua stupefacente tecnica chitarristica, basata sul fingerpicking
ètuttora additata come una delle massime espressioni del
Delta Blues (il delta del Mississipi); le evocazioni generate
dalla sua voce e dalle sue complesse strutture chitarristiche;
il sinistro contenuto dei suoi testi, pur largamente improvvisati,
spesso narranti di spettri e demoni.
I musicisti che lo conobbero riferiscono della sua iniziale
goffaggine nel suonare la chitarra: in base a questi racconti,
tutti concordanti, Johnson scomparve dopo la morte della
prima moglie per poi riapparire, l'anno successivo, dotato
di una bravura e di un'espressività tali da lasciare tutti
allibiti. Ci fu un incontro allo scoccare della mezzanotte
a un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo
in nero il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile
talento chitarristico in cambio della sua anima. L'unico
dato conosciuto riguarda la sua abitudine di suonare nei
cimiteri, tra le tombe, al punto da venire additato quale
emissario del demonio.
Ernie Oertle, un famoso scopritore di talenti, organizzò
per lui alcune sedute di registrazione in una stanza d'albergo.
In sole cinque sessioni fra il novembre del 1936 ed il giugno
del 1937 vennero incise le 29 canzoni che rappresentano
l'intera sua discografia.
« Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri
che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani,
abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa
a che fare con la magia nera.»
Sonny Boy Williamson II e David Honeyboy Edwards che suonavano
con lui la notte del 13 Agosto 1938 al Three Forks, un locale
a 15 miglia da Greenwood, attestano come, complici l’alcol
e l’atmosfera di grande eccitazione, gli atteggiamenti di
Robert e della moglie del Barman furono talmente spudorati
da risultare persino imbarazzanti, e chiara la rabbia dipinta
sul volto del marito. Poi gli fu offerta una bottiglia aperta
di whisky che Sonny Boy gli strappò di mano ma gliene fu
passata un'altra aperta da cui infuriato bevve con stizza.
In stato confusionale smise di suonare e in delirio tornò
a casa dove dopo due giorni di agonia morì.
La vera tomba di Robert Johnson non èancora ufficialmente
definita. Nei dintorni di Greenwood ci sono ben tre pietre
tombali con il nome di Robert Johnson inciso sopra.
Negli ultimi anni ha preso piede il dubbio sulle reali tonalità
e velocità di esecuzione di Robert Johnson: secondo i sostenitori
di questa teoria le registrazioni dei pezzi sarebbero state
velocizzate di circa il 20% in fase di stampa. Se ciò fosse
vero, questo significherebbe che la reale voce di Johnson
sarebbe molto meno acuta di come la ascoltiamo oggi.
Per eseguire come li sentiamo oggi le sue registrazioni,
il bluesman avrebbe dovuto utilizzare in diversi pezzi un
capotasto al quarto tasto, spingendosi durante l'esecuzione
in posizioni chitarristicamente scomode, in particolar modo
sui modelli di chitarra che si suppone egli suonasse.
Il consorzio OKeh/Vocalion, che pubblicò originariamente
il materiale, era noto per la sua prassi di aumentare il
numero di giri al minuto delle incisioni (dai 78 agli 81)
per fare suonare i brani maggiormente moderni e aggressivi.
Essendo oggigiorno le fonti originali delle registrazioni
andate perdute, non è possibile verificare se effettivamente
ci sia stato un intervento di questo tipo da parte dei tecnici
del suono.
Scrisse di lui Eric Clapton: « Per me Robert Johnson èil
più importante musicista blues mai vissuto. [...] Non ho
mai trovato nulla di più profondamente intenso. La sua musica
rimane il pianto più straziante che penso si possa riscontrare
nella voce umana.»
La sorprendente combinazione di tecnica chitarristica, canto
e improvvisazione, ha costituito una base imprescindibile
per intere generazioni di musicisti a venire, tra cui Muddy
Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, gli Allman
Brothers, Johnny Winter, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff
Beck e i Led Zeppelin. Robert Johnson fa parte del cosiddetto
"Club 27", il gruppo dei grandi artisti morti a 27 anni.
La rivista Rolling Stone lo ha collocato in quinta posizione
nella Lista dei 100 migliori chitarristi della storia.
Muddy Waters: McKinley Morganfield
(Rolling Fork, 4 aprile 1915 – Westmont, 30 aprile 1983)
Dalla nonna Venne soprannominato fin da bambino Muddy Waters
("acque fangose"), per via della sua
abitudine di sguazzare nel fango in riva al Mississippi.
Iniziò a suonare a 9 anni, e nonostante guadagnasse qualche
centesimo suonando a feste e pic-nic,
lavorava, come la maggior parte dei neri del Sud, come raccoglitore
nei campi di cotone dei bianchi.
Son Slims, violinista e chitarrista, fu uno dei suoi primi
maestri e con esso fece la sua prima
registrazione per l'esperto in folklore Alan Lomax (1942).
Per un certo periodo gestì un juke joint,
una sorta di locale improvvisato dove si praticava il gioco
d'azzardo e si poteva ascoltare la
musica di un jukebox, o lo stesso Muddy che si esibiva dal
vivo.
Le sue prime registrazioni non vennero pubblicate (uscirono
decenni dopo), e Muddy Waters decise di
andare a cercar fortuna a Chicago dove il blues stava ormai
dilagando. Arrivato nella capitale
dell'Illinois, lavorava di giorno come autista e di sera
suonava nei bar e in piccoli club. Fece
così conoscenza di Sonny Boy Williamson e Tampa Red. Trovò
presto un contratto con la casa
discografica blues Chess.
Muddy Waters morì nel sonno. Al suo funerale, una folla
di musicisti blues e fans rese omaggio ad
una delle forme d'arte più genuine.
Considerato uno dei più grandi bluesman di tutti i tempi
nonché uno degli artisti più influenti del
ventesimo secolo, Muddy Waters èstato di grande ispirazione
per l'esplosione della musica beat
britannica degli anni sessanta e punto di riferimento per
gruppi come Rolling Stones e Yardbirds:
"Dovranno passare anni e anni prima che la maggior parte
della gente comprenda quanto èstato
grandioso per la storia della musica americana", disse di
lui B.B. King.
Nel 2004 Muddy Waters èstato posizionato al 17esimo posto
nella lista dei "100 Greatest Artists of
All Time" stilata dalla rivista Rolling Stone.
Jazz
Nei primi anni del '900, il blues si appropria
della tecnica musicale colta . La modifica in diverse parti, e le
infonde un ritmo irresistibile.
Nel campo musicale i negri hanno portato l'ardore, come si sente
in questi brani suonati da Scott Joplin a cavallo del 1900.
Così, la tradizione musicale africana (ritmo e improvvisazione),
e la musica americana ed europea (armonia e strumentazione)
si fondono in un genere che dà il senso della vita vissuta
a pieno, e in maniera effervescente: il Jazz.
Questa musica nuova veniva suonata in ogni locale e in ogni
angolo di strada di Storyville, dove la musica nuova si
manteneva bene con l'ambiente di delinquenti, prostitute
e ruffiani, benché Albert Story (ma Storyville non deriva
da lui) avesse represso la prostituzione nei quartieri di
New Orleans nel 1917. Da qui la pessima reputazione che
aveva il jazz: « Il jazz è sempre stato rappresentato come
il tipo d'uomo con cui non vorreste far uscire vostra figlia.»
(Duke Ellington).
Tra i musicisti, i più conosciuti che bazzicavano nei locali
c'erano Buddy Bolden, Jelly Roll Morton e Joe 'King' Oliver.
I musicisti afroamericani cresciuti nella scuola di Storyville,
negli anni '10, '20 migrarono verso le città del nord, dove
i bianchi li conobbero e apprezzarono la loro musica, tanto
che il primo disco jazz registrato fu eseguito da una Dixieland
Jazz Band di bianchi:
“Livery Stable Blues”.
Negli anni '20 e '40, tra i musicisti
di Chicago, New York o altre città, si formano delle Big
Band dove emerge la figura del solista come Louis Armstrong,
o dell'arrangiatore leader di orchestra come Fletcher Hendersone
e Duke Ellington, e si diffondono nuovi balli come lo Swing,
con l’accento ritmico sul secondo e sul quarto tempo della
battuta (‘Swing Era’).
Le tournée concertistiche in Europa contribuiscono alla
diffusione del Jazz oltreoceano.
Louis Armstrong
Fletcher Henderson
Duke Ellington
Sarah Vaughan
Charlie Parker
John Coltrane
Ella fitzgerald
Miles Davis
Chet Baker
Benny Goodman
Artie Shaw
Count Basie
Be Bop
Già da prima della seconda guerra mondiale,
il Jazz è uno stile di musica internazionale ed in continua
maturazione. Restano costanti l'espressività ed gli elemeti
musicali africani, quali le scale pentatoniche e la cadenza
su due note. La musica europea apporta le armonie e i ritmi
sincopati e poliritmi. I due stili si sono incrociati e
arrivarono musicisti classici a suonare Jazz e musicisti
Jazz a dare performance jazz di musica classica.
Le quattro stagioni di Vivaldi:
Autunno
Dopo la guerra, a New York, una nuova
generazione di Jazzisti si stacca dalle Big Band e dà l'avvio
alla rivoluzione be bop, dal caratteristico suono di due
note che si susseguono: ritmo swing sincopato, poliritmia
e tono malinconico dato dalle due note. Su questa base si
sviluppa l'improvvisazione che, dato il tema iniziale, si
sbizzarriva in variazioni sempre più libere fino ad arrivare
al Free Jazz, e il tema poteva pure scomparire nella "improvvisazione
collettiva". Era musica ardita eseguita da piccoli complessi
che davano al jazz un nuovo punto di vista ritmico, sonoro,
melodico e armonico.
Ci si avvia ad un periodo dorato, che con l'avvento del
microsolco, allungando il tempo di esecuzione, dà la possibilità
di più ampie espressioni artistiche e di "élite". I protagonisti
negli anni '50, '60 furono Charlie Parker e Dizzy Gillespie
, Thelonius Monk, Bud Powell, Fats Navarro, Miles Davis,
Charles Mingus, Kenny Clarke, Max Roach, John Coltrane.
Cominciano a diferenziarsi gli stili:
- Cool Jazz: Stile melodico e rilassato.
- Jazz modale: Le scale greche modali, invece degli accordi
armonici.
- Free Jazz:a ogni strumento ha il suo "A solo", senza schemi
e con metriche irregolari.
Con il Jazz fusion, nuove generazioni
di musicisti penetrano nel Rock e nel Funk: Herbie Hancock,
Wayne Shorter, Joe Zawinul, Keith Jarreth, Chick Corea,
Pat Metheny, ecc.