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Palermo
Pantelleria
Ustica
Diorama

 

 







Ambiente Italia: Plastico=Geo Design in Scala: Isola di Capri in rilievo

Ambiente Italia: Plastico=Geo Design in Scala: Isola di Capri in rilievo



 



Ambiente Italia: Plastico=Geo Design in Scala: Isola di Capri in rilievo

   L'isola da sempre è stata meta prediletta dal ceto benestante, dalla società "bene" e alla moda.
   Il turismo di massa ha dissacrato il fascino mondano dell'isola, ma speriamo non distruggano la bellezza naturale del suo ambiente e l'incanto dei suoi paesaggi.
   L'esplorazione dell'isola è un'avventura che si rivive nei ricordi per tutta la vita.

Due Modelli:
  • Scala 1:15.000 ... Misura cm. 48 x 33
  • Scala 1:21.000 ... Misura cm. 42 x 30

 

 



Ambiente Italia: Plastico=Geo Design in Scala: Isola di Capri in rilievo

Cheerful and bright island. Coasts are cragged and eroded by strong sea.
The "Grotta Azzurra" and the "Faraglionis" are Capri's characteristic
well-known all over the world

To explore the beauties of its natural environment
and the enchantment of its landscape
is a venture to remember as long as we live.

Explore and let know the country you love.

Two Models:
  • Scale 1:15.000     Measures cm. 48 x 33
  • Scale 1:21.000     Measures cm. 42 x 30




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    Altri Modelli

     

     

    Capri
    Scala 1: 21.000   cm 42 x 30
    Scala 1: 15.000   cm 48 x 33

     

     

     

    Egadi - Erice
    Scala 1: 67.000   cm 110x40

     

     

     

    E L B A
    Scala 1: 56.000   cm 70 x 42

     

     

     

    I S C H I A
    Scala 1: 20.500   cm 57 x 47

     

     

     

    Palermo
    Scala 1: 25.000   cm 150x89
    Scala 1: 41.500   cm 87x62

     

     

     

    Panarea
    Scala 1: 10.500   cm 42x32

     

     

     

    Pantelleria
    Scala 1: 20.000   cm 85 x 59
    Scala 1: 33.000   cm 52 x 36

     

     

     

    Salina
    Scala 1: 12.500   cm 67 x 58
    Scala 1: 15.200   cm 49 x 42

     

     

     

    Ustica
    Scala 1: 8.500     cm 67 x 48
    Scala 1: 12.000   cm 52 x 36

     

     

     

    Caverna Sub
    cm 50x50x50      Pesa 1.5 Kg

     

     


    Caratteristiche

     

    Diorami in scala di isole e territori caratteristici della nostra Italia. Sono costruiti in vetroresina e incollati su compensato di 8mm impermebilizzato e rinforzato, colorati con colori acrilici. Sui bordi sono segnati gli indici delle coordinate ortogonali per rintracciare le località .
    Ogni modello è unico e costruito a mano con passione e precisione.

     

     

     



    La storia di Capri antica rivela caratteri di notevole importanza quantunque le notizie degli autori antichi siano scarse, il territorio sia stato sempre soggetto a spoliazioni e ancora si attendano sistematiche ricerche archeologiche. La presenza umana sull’isola èattestata fin dal Paleolitico inferiore (circa 400.000 anni fa). Lo scavo avvenuto nel 1905 nella valletta adiacente l’hotel Quisisana riportಠalla luce manufatti in pietra e resti di fauna continentale (tra cui l’elephas antiquus) che sono testimoni di un’età in cui Capri era legata alla penisola sorrentina. Capri acquista definitivamente la conformazione di un’isola intorno a 10.000 anni fa. Si crearono le condizioni per lo sviluppo della storia di un’isola che, situata a circa 5 chilometri dalla punta Campanella, si trova in posizione strategica all’entrata meridionale del golfo di Napoli. Il periodo della storia di Capri che va dal IV millennio circa fino all’VIII secolo a.C., cioèdal Neolitico fino al periodo in cui coloni greci fondarono Cuma (metà VIII secolo a.C.), rivela come l’isola facesse parte di un sistema di comunicazione marittima piuttosto esteso. Infatti gli scavi della Grotta delle Felci hanno riportato alla luce materiale ceramico di importazione e il ritrovamento frequente dell’ossidiana, un vetro vulcanico assente a Capri, isola non vulcanica, attesta fin dal IV millennio a.C. una rete di collegamenti con l’arcipelago pontino e con le isole Eolie. àˆ molto difficile stabilire quale fosse il livello di vita della comunità indigena che abitava l’isola prima della fondazione della colonia greca di Cuma. Mancano al riguardo notizie e testimonianze archeologiche che mettano in luce il ruolo della comunità italica, prima e dopo l’arrivo dei Greci. Alla lingua della pi๠antica comunità italica va attribuito il nome dell’isola, conosciuta dai Greci come Kaprà­e e Kaprà©ai e dai Romani come Capreae. L’analisi linguistica smentisce l’origine greca del toponimo assegnandolo alla lingua delle pi๠antiche popolazioni italiche insediate nell’area del golfo di Napoli. Il nome farebbe riferimento alla presenza delle capre, che fino a tempi recenti costituivano un aspetto caratteristico del paesaggio dell’isola, e permetterebbe di individuare un tratto importante dell’economia delle comunità non-greche: la pastorizia caprina, una delle poche possibilità di sussistenza in un territorio dove non esistono ampi spazi coltivabili e scarseggiano le fonti d’acqua. Inserita fin dal Neolitico in una rete di sistematici contatti marittimi, l’isola di Capri dovette essere raggiunta dalle correnti di traffico commerciale (greche, egee, orientali) che precedettero e accompagnarono la nascita e l’affermazione della colonia greca di Cuma. Ma, mentre per Ischia la documentazione archeologica fa luce su queste correnti ‘pre-coloniali’, poco o nulla si conosce per l’isola di Capri. Questa dovette essere occupata nel VII secolo a.C. dai Greci di Cuma all’interno di un’operazione mirata al controllo dei traffici nel golfo di Napoli e che vide l’occupazione di Ischia e della punta Campanella nonchà© la nascita di insediamenti come Partenope e la futura Pozzuoli. Entrata a partire dal VII secolo a.C. nella sfera d’influenza cumana, l’isola, che continuಠa portare un nome di origine italica, vide gradualmente affermarsi coloni greci a fianco della comunità indigena. Lo storico Strabone parla dell’antica esistenza di due cittadine ridotte successivamente a una. Il ruolo e la funzione della comunità greca di Capri sono probabilmente riflessi in un mito, narrato da Virgilio, secondo cui l’isola fu anticamente abitata dai Teleboi, un mitico popolo di pirati proveniente dalla Grecia. L’utilizzo da parte dei coloni di Cuma di flottiglie piratiche per il controllo dei passaggi marittimi favorisce l’ipotesi secondo cui la funzione specifica della presenza greca sull’isola fosse quella di controllare i traffici marittimi del Golfo per conto della città di Cuma. L’isola a partire dal V secolo a.C. uscଠdalla sfera di interesse cumano per entrare a pieno titolo sotto la giurisdizione della città greca di Neapolis, la futura Napoli. Capri fece parte del territorio di Neapolis e dipese politicamente da questa città fin quando non si registrಠun evento epocale: l’arrivo di Ottaviano, il futuro imperatore Augusto. Strabone racconta che negli anni successivi alla battaglia di Azio (31 a.C.) Ottaviano, particolarmente colpito dall’isola, la ridusse a sua proprietà privata, dando in cambio ai Neapolitani l’isola di Ischia e avviando sul territorio una massiccia attività edilizia. L’isola rimase meta privilegiata dell’imperatore fino alla sua morte, avvenuta nel 14 d.C., ma non divenne mai sua sede stabile. La tradizione antica registra il vincolo stretto che Augusto seppe creare e conservare con l’isola, con i suoi abitanti e la sua tradizione. Svetonio narra dell’abitudine del principe di intervenire alle feste della giovent๠isolana incoraggiando un istituto - l’ephebà­a - di chiara origine greca. Sempre Svetonio attesta il suo interesse a ornare le ville capresi di resti di animali preistorici e di antichissimi manufatti che, data l’importanza della preistoria caprese, èprobabile siano stati ritrovati, tutti o in parte, durante i notevoli lavori edilizi promossi sul territorio dell’isola da Augusto stesso. Ridotta a proprietà privata della famiglia imperiale, l’isola assistà© a una trasformazione del suo tessuto sociale ed economico: le iscrizioni antiche ritrovate mostrano la rilevante presenza di liberti e funzionari al seguito dell’imperatore. Tuttavia alle trasformazioni sociali ed economiche non si accompagnarono cambiamenti sotto il profilo culturale: molte delle iscrizioni dimostrano che la lingua greca continuಠa essere usata fino al IV secolo d.C. Diversamente da Augusto, il suo successore, Tiberio, rese l’isola di Capri sua sede stabile nel decennio compreso tra il 27 e il 37 d.C., anno della sua morte avvenuta a Miseno. Nella creazione di un racconto che insiste sulle crudeltà e sulle turpitudini di Tiberio a Capri e che tanta fortuna ha avuto nell’immaginario turistico a partire dall’Ottocento non si puಠfare a meno di vedere la mano di gruppi avversi a Tiberio (particolarmente l’aristocrazia senatoria) che, contrari alla sua scelta del ritiro a Capri, inventarono episodi di crudeltà e lascivia, amplificarono e lessero tendenziosamente notizie provenienti da Capri, dando cosଠvita a un noto e fortunato ‘romanzo nero’ dell’antichità . La scelta di ritirarsi sull’isola evidentemente coincise con una nuova politica di Tiberio che, mirando a una forma assolutistica di potere, interruppe la politica di collaborazione con il senato elevando Capri a nuova capitale dell’impero. Lo storico Tacito, avverso a Tiberio, legge tendenziosamente l’episodio attribuendo il ritiro a Capri al bisogno di dar sfogo ai vizi sapientemente celati a Roma. Tiberio, in chiara rottura con la politica romana, si attorniಠsull’isola di filosofi greci e astrologi babilonesi (fu presente sull’isola uno dei pi๠noti astrologi dell’antichità , Trasillo di Alessandria), continuಠla politica edilizia inaugurata da Augusto (Tacito gli attribuisce la costruzione di dodici imponenti ville) e provvide a impiantare in varie grotte dell’isola ninfei che Svetonio maliziosamente considera come i luoghi della lussuria tiberiana. Con la morte di Tiberio (37 d.C.) cala l’interesse degli storici antichi per Capri che continua tuttavia a essere per tutto il I secolo d.C. sede di imponenti ville aristocratiche. àˆ a partire dal II secolo d.C. che le notizie diventano rarefatte. L’imperatore Commodo vi relega in esilio nel 182 d.C. la moglie Crispina e la sorella Lucilla. Si apre col III secolo d.C. un periodo oscuro della storia di Capri, caratterizzato da un sensibile abbassamento del livello di vita della comunità isolana ma anche da notevoli trasformazioni sociali e culturali, prima fra tutte quella che seguଠla lenta affermazione del Cristianesimo sull’isola.

    25.12.2016