|
Pratica ed Esercizi
Shauscia:
Cura e salute.
-
Kriya:
Arte della cura e della pulizia.
-
Neti:
-
JALA NETI. La pulizia del
naso si attua introducendo il liquido in una
narice e facendolo uscire da quella opposta.
Generalmente viene impiegata acqua pura, leggermente
tiepida, alla quale è stata aggiunta una piccola
quantità di sale.
Tradizionalmente viene impiegato uno specifico
recipiente: la lota, costruita in modo
tale da favorire l'introduzione del liquido
nel naso. Il beccuccio si adatta ermeticamente
alla narice, senza ferire le delicate mucose.
Esecuzione: Assumere una posizione del tronco
leggermente piegata in avanti. Ruotare il capo
verso destra ed applicare il beccuccio della
lota (o di un' ampolla adatta) alla narice destra.
Iniziare a respirare tranquillamente con la
bocca e regolare la rotazione del capo sino
a che non si percepisca l'acqua transitare nella
narice opposta.
Se la rotazione è eccessiva, l'acqua scorrerà
direttamente nella gola!
Proseguire per alcuni secondi, quindi ripetere
dalla parte opposta.
VYUTKRAM NETI In questo procedimento
- che consigliamo di seguire solo dopo che sia
stata raggiunta una certa familiarità con jala
neti - l'acqua viene fatta transitare per aspirazione
dal naso ed eliminata dalla bocca. Esecuzione:
Assumere la stessa inclinazione in avanti del
tronco, ma senza ruotare il capo.
Immergere sufficientemente le narici nel liquido
che viene raccolto in un piccolo recipiente
(non la lota!). E' consigliabile, all'inizio,
aspirare l'acqua con piccoli movimenti della
glottide, fino a che essa non si raccolga nella
bocca, quindi eliminarla.
Dopo un pò di pratica, si potrà introdurre il
liquido direttamente con una sola aspirazione
ed eliminarlo dalla bocca.
La regolare pulizia con il neti aiuta a prevenire
il raffreddore, favorisce la stimolazione delle
terminazioni nervose presenti nella cavità nasale,
migliorando la percezione olfattiva.
Può essere di aiuto nei disturbi degli occhi,
della gola e delle tonsille. Dopo il lavaggio
asciugare accuratamente i turbinati, dove l'acqua
tende a ristagnare.
Assumendo le stesse posizioni del tronco, alternativamente
chiudere una narice e soffiare dall'altra.
BASTI:
JALA BASTI: Sedere
in uno stagno (o in una vasca da bagno)
fino alla cintola e rilassare gli sfinteri
rettali finchè l'acqua fluisca nel crasso per
forza di gravìtà. é ovvio che tale sistema
difficilmente può essere eseguito nel
mondo occidentale; perciò, sebbene i Maestri
moderni di Yoga non considerino favorevolmente
altre irrigazioni, tuttavia propendono verso
una irrígazione dí circa due litri di acqua
tiepida pura, da immettersi lentamente nell'intestino
crasso, e da trattenere circa cinque minuti,
in modo da permettere all'acqua di circolare
in tutto l'intestino.
SHANKPRAKSHALAN BASTI: Questa
pratica che potremmo chiamare "il lavaggio
della conchiglia, "dall'etimologia dei termini
'shank' = conchiglia rituale, e 'shalan' = lavare,
riguarda la pulizia del canale digerente e del
colon mediante il transito veloce di acqua salata.
Mai eseguire la pratica da soli perchè ci sono
dei movimenti "asana" specifici da fare, e
solo un maestro yogi, che già conosce ed esegue
la pratica agevolmente, può aiutare.
Nel mondo occidentale, per pulire l' apparato
digerente ed il colon dai microbi parassiti,
possiamo usare delle purghe consigliandoci con
il medico.
Sarebbe opportuno, un giorno prima, cibarsi
esclusivamente di alimenti semiliquidi e predisporre
l'organismo per una facile evacuazione. Le prugne
cotte sono un lassativo ideale.
Questa radicale pulizia dell'intestino andrebbe
ripetuta almeno due volte l'anno.
DHAUTI:
Pulizia della testa e delle sue parti.
NAULI:
Questi esercizi vanno eseguiti a stomaco vuoto.
La posizione di partenza è in stazione eretta,
le gambe leggermente divaricate e flesse, i
piedi distanti circa quaranta cm. uno dall'
altro. Le braccia tese e le mani poste sopra
le cosce. la schiena leggermente incurvata.
Curvare il capo verso il basso.
Si inspira lentamente; poi dalla bocca rapidamente
si espelle l' aria. Si tirano indietro tutti
i muscoli posti sopra l' ombellico, in modo
da sollevare il diaframma e creare una depressione,
facendo cioè una contrazione addominale (uddiyana
bandha).
Si espira ancora e si alza tutta la muscolatura
delle spalle, dilatando il torace.
Da questa posizione si eseguono varie forme
di nauli:
NAULI MADHYAMA In cui si
premono le mani, che si troveranno sulle ginocchia;
cìò aiuta l'azione dei muscoli retti che vanno
dall' osso del pube alle costole.
La contrazione crea una massa verticale compatta,
che raggiunge anche lo sterno. Non è un esercizio
facile, in quanto l'azione della spinta dei
muscoli sembra a prìma vista antinaturale,
procedendo dal basso verso l'alto. Le braccia
allentano la tensione e i muscoli retti si rilasciano.
All'ínizio è bene contrarre prima un solo muscolo
retto per volta; solo quando ciò è riuscito
completamente, si può praticare il nauli centrale.
NAULI DAKSHINA Dalla posizione
base ci si incurva un pò a destra e in avanti,
mantenendosi invece eretti a sinistra, parte
che deve essere rilassata.
Eseguire poi la contrazione addominale e premere
il braccio destro solamente per aiutare a contrarre
solo la parte addominale destra; tale posizione
è senz' altro difficile agli inizi, perchè i
muscoli retti tendono a contrarsi insieme.
NAULI VAMA Eseguito
facilmenete il nauli destro, si passa
a quello sinistro. Dalla posizione base, curvarsi
a sinistra cercando di stare eretto a destra,
lato che bisogna far rimanere rilassato.
Effettuare la contrazione addominale e facilitare
il nauli contraendo il braccio sinistro.
NAULI KRIYA (o contrazione alternata)
da eseguire solo dopo l' ottenimento del completo
controllo della tensione separata dei due muscoli
retti.
Le due contrazioni dovranno essere effettuate
senza alcuna sosta, in modo da determinare un'
azione rotatoria dei retti, simile a un' onda
che va da destra a sinistra e viceversa, con
una certa rapidità.
Con tale esercizio si determina un efficace
controllo su tutto il tratto del colon e sulla
vescica.
Lo yogi esperto crea un vero e proprio bagno
d' aria internamente all' intestino.
Le contrazione devono durare pochi secondi.
Tutti questi esercizi devono essere assolutamente
vietati a coloro che hanno una elevata pressione
sanguigna, cuore affaticato, ai giovani che
non hanno ancora raggiunto la pubertà, ai sofferenti
di appendicite cronica.
MASSAGGI:
Il massaggio accelera il ricambio dei tessuti,
dissolve i depositi abnormi di materiali organici
ed espelle dal muscolo l' acido lattico che
lo avvelena, facilita l' afflusso sanguigno
convogliandovi più ossigeno e più glicogeno
e facilitando il deflusso delle scorie. Sulle
articolazioni dà maggiore elasticità. Sulla
cute agisce asportando le cellule morte e stimolando
la secrezione delle ghiandole sebacee e sudoripare.
Sulla circolazione sanguigna agisce determinando
una iperemia attiva, tanto che la temperatura
cutanea superficiale aumenta di due o tre gradi.
Ha un' azione distensiva sul sistema nervoso
che, se calma l'eccitato psichico, stimola il
depresso.
Distesi su una panca dura coperta da una tovaglia,
ci si fa massaggiare il corpo con una certa
pressione in ogni sua parte con olio di semi.
Sulle gambe e sulle braccia nel senso come scorre
il sangue venoso, dalle estremità verso il cuore.
Sul dorso dalla vita verso la spalla. Sull'
addome seguire la direzione delle lancette dell'
orologio. Il torace dal basso verso l' alto.
Il massaggio deve durare circa mezz' ora. Ritmo
veloce per la schiena e gli arti, lento per
addome ed articolazioni.
KAPALABHATI.
Respirazione purificatrice del cranio e dei
polmoni. In sanscrito l'esercizio viene chiamato
respirazione che fa splendere il cranio, in
quanto esso sarebbe purificato e perciò pulito
e risplendente.
Eseguire l'esercizio con il corpo bene eretto
e possibilmente nella posizione del loto. Il
volto dovrà essere completamente rilassato.
Consta di tre gradi:
Primo grado
è l'espìrazìone, brusca e vigorosa; questo avviene
per una rapida contrazione dei muscolì addominalí
e del diaframma.
In questa maniera l'aria passa attraverso la
glottide aperta. è consiglìabile che l'aria,
nel suo passaggio, non faccia attrito con le
parti terminali delle narici o con mucose delle
vie nasali più interne.
Secondo grado E' l'inspirazione. Si deve essere
completamente rìlassati, specie con i muscoli
addominali. L'inspira zione deve essere calma,
serena e tranquilla.
Terzo grado
Espirare rapidamente, senza ritenere affatto
aria ed inspirare in modo che tra un movimento
e l'altro non vi siaalcun attimo di pausa. Si
acquista velocità progredendo nell'esercizio.
Durante questo esercizio la mente deve essere
concentrata su ciò che stiamo facendo e solo
su questo; perciò ci si concentrerà sull'espirazione
e sul fatto che il corpo viene purificato dai
gas tossici; sull'inspirazione e sul fatto che
immettiamo assìgeno per rigenerare i tessutì
dell'organísmo.
Il tempo minimo di durata di tutto l'esercizio
è dapprima di 15 secondi per arrivare ad un
massimo di due minuti primi. In generale si
sospende la respirazione Yoga allorchè campare
un certo senso dì stanchezza. In questi casi
riposare e respirare normalmente per riprendere
dopo qualche minuto la pratica.
Questo tìpo di respirazione pulisce i condotti
nasali sin nell'interno del cranio; inoltre
porta una maggiore aria purificatrice a livello
dei polmoni. Grandi benefici sono apportati
pertanto, sia al sistema respiratorio, sia a
quello digestiva o circolatorio.
Anche il sistema nervoso riceve da tale esercizio
una notevole azìone curativa. I centri nervosi
spirituali che di norma sono inattivi vengono
favorevolmente influenzati
TRATAKAM:
Deve essere fissato un punto (Trataka) senza
battere le palpebre per un tempo che va dai
trenta secondi all' inizio, ai 5-10 minuti con
l' esercizio.
Queste tecniche migliorano la maggior parte
dei disturbi della vista dovuti a debolezza
ottica o muscolare. Possono essere praticate
in qualsiasi momento della giornata. Tra un
esercizio e l' altro, occorre tenere gli occhi
chiusi per trenta secondi.
La regolare esecuzione degli esercizi rende
lo sguardo brillante, magnetico e potente; facilita
la proiezione del fluido vitale, conferendo
quello sguardo che è detto lo sguardo
Yoga. Si facilita il potere ipnotico,
la concentrazione e la meditazione, rendendo
la mente calma, ferma e molto controllata. Se
a queste tecniche si abbina l' Autosuggestione
si possono acquisire poteri particolari.
NASAGRA DRISHTI Si può eseguire
assieme a taluni Mudra. Inclinare il capo leggermente
indietro e guardare la punta del proprio naso
evitando di battere le ciglia.
BRUHMADHIA DRISHTI La tecnica
consiste nel guardare il più possibile in alto,
fissando il pensiero sul punto mediano dello
spazio tra le sopracciglia e rimanendo in tale
posizione per circa cinque secondi, respirando
normalmente e senza battere le palprebe. Con
l' allenamento la durata della posizioe diventa
circa due minuti. Meglio al mattino appena svegli.
GYMNASTICA OCULARE:
Palming: Occhi
chiusi. Sfregate energicamente i palmi delle
mani finchè diventano caldi e mettete le
mani a "guscio" sugli occhi chiusi. mantenere
la posizione per un minuto o due. Senza
aprire gli occhi ricominciate l' esercizio
tre o cinque volte.
Visione Laterale
Posizione seduta, gambe allungate, sollevare
le braccia distese all' altezza delle spalle,
aperte a quarantacinque gradi, mani chiuse,
pollici verso l' alto.
Senza muovere la testa, dirigete lo sguardo
successivamente: Sul Pollice Sinistro, Tra
le Sopracciglia, Sul Pollice Destro, Tra
le Sopracciglia. Ripetere dieci, quindici
volte.
Visione Laterale e Anteriore
Nella stessa posizione, braccio destro a
quarantacinque gradi, mano sinistra, pollice
in alto, sul ginocchio sinistro. Senza muovere
la testa, dirigete lo sguardo: Sul Pollice
Sinistro, Sul Pollice Destro, Tra le Sopracciglia.
Ripetere dieci quindici volte. Poi chiudere
gli occhi e ripetere mentalmente i movimenti.
Invertire la posizione delle braccia e ricominciare
l' esercizio.
Rotazione degli Occhi
Nella stessa posizione, mettere la mano
sinistra aperta sul ginocchio sinistro,
la mano destra chiusa, pollice in alto,
braccio teso, sul ginocchio destro.
Fare un movimento circolare il più ampio
possibile col braccio destro partendo da
destra, verso l' alto, verso sinistra, e
tornare al punto di partenza. Seguite con
lo sguardo il pollice senza muovere la testa.
Ripetere cinque volte in senso, cinque nell'
altro. Poi invertite la posizione delle
mani e seguite con gli occhi il pollice
sinistro.
Visione Basso-Alto Braccia
tese. Pugni chiusi, pollici in alto, sulle
ginocchia. Sollevete lentamente il braccio
destro teso, in verticale, seguendo il pollice
con gli occhi. Abbassate lentamente il braccio,
lo sguardo sempre fisso sul pollice. Ripetere
cinque volte, poi cambiare braccio.
Visione Vicino-Lontano
Posizione Nasagra drishti. Fissate la punta
del naso, poi un oggetto molto lontano.
Poi ancora la punta del naso, ecc.... Ripetere
parecchie volte, poi chiudere gli occhi
e smettere. Respirare in modo naturale o
accordare il movimento degli occhi con la
respirazione.
MANDALA: I cerchi magici. Possono
essere semplici cerchi colorati differentemente
con un punto chiaro centrale, o cerchi ricchi
di figure e disegni artistici. Colori: Rosso,
arancio, giallo, verde azzurro, violetto, nero,
grigio, bianco.
sene fanno circa sette, si appendono a turno
di qualche minuto a una parete priva di mobili,
ci si pone a quasi tre metri in posizione yoga.
Il Trataka a livello degli occhi lo si fissa
senza battere ciglio, prima per trenta secondi,
con l' esercizio per 5-10 minuti. Poi, ruotando
il capo, si fissa un punto segnato in precedenza
sulla parete, prima a destra, poi a sinistra,
poi sul soffitto, e ci si concentra sull' immagine
ottica complementare a quella fissata che si
viene a formare ad intervalli. Il mandala nero
si vedrà bianco, il rosso verde, il giallo violetto
e così via.
Si può variare la tecnica fissando coppe ricolme
d' acqua, la fiamma di una candela ecc.
Con queste tecniche gli occhi diventano più
luminosi, magnetici, come sprigionanti una forza
misteriosa. Si sviluppa la lettura del pensiero,
la chiaroveggenza, e molti altri poteri naturali
che hanno il loro centro specifico nei bulbi
oculari.
BANDHA:
Contrazioni muscolari interne che completano
il Pranayama e ne aumentano la potenza.
Ci sono muscoli striati dipendenti dalla volontà,
e muscoli lisci (muscoli delle visceri e degli
organi) che non subiscono l' azione della volontà.
Il cuore pur essendo un muscolo striato, non
non subisce il controllo della volontà. E' attraverso
la funzione riflessa della respirazione, che
può essere resa cosciente e sottomessa alla
volontà, che si può raggiungere e comandare
il cuore, e la respirazione assieme ai Bandha
possono agire sui muscoli lisci e, tramite essi,
sul sistema nervoso autonomo dal quale dipendono
le funzioni riflesse.
JIHVA BANDHA:
La contrazione della lingua consiste nel premere
il muscolo della lingua contro la cavità faringea
e il palato molle a tutte le altezze, sia dritta
che arrotolata. La parte mediana della lingua
contro il palato duro, i bordi della lingua
verso alle gengive. Almeno una volta al giorno,
circa sei volte in un minuto.
Per lo stimolo alla circolazione sanguigna vengono
rinforzati i muscoli della gola e del collo,
e ne hanno vantaggio la tiroide, la faringe,
le corde vocali, i nervi e i gangli cervicali,
la faringe e le ghiandole salivari. Effetti
straordinari si hanno nelle infiammazioni tonsillari,
congestioni dell' apparato respiratorio e nell'
intorpedimento del timpano.
JALANDHARA BANDHA:
Posizione seduta, schiena dritta, mani aperte
sulle ginocchia, occhi chiusi, corpo rilassato.
Sciogliere i muscoli del collo volgendo lentamente
il capo a destra e a sinistra. Inspirare profondamente
e trattenere il respiro. Deglutire (chiudere
il passaggio della glottide), piegare sia il
collo che il capo in avanti e, stirando la nuca,
assestare il mento tra lo sterno, nell' incavatura
vicino alla gola. Contrarre i muscoli della
gola e del collo allungando fino in fondo le
braccia e spingendo in avanti le spalle. Conservare
questa posizione fino a quando potete trattenere
il respiro senza sforzo, poi allentate le tensione
di spalle, braccia e collo. Rialzate piano la
testa ed espirate lentamente.
Si può eseguire ritenendo il respiro dopo aver
espirato. Non respirare prima di aver allentato
la tensione ed aver alzato la testa.
Benefici alla spina dorsale, al midollo nervoso.
Rallentando i battiti del cuore e la circolazione
c' è il rilassamento cardiaco e mentale.
UDDIYANA BANDHA:
Il migliore di tutti i Bandha. Allontana il
decadimento fisico ed ha effetto di ringiovanimento.
Non eseguire mai la contrazione con aria nei
polmoni. Gli intestini siano vuoti.
Fase preparatoria di circa un mese: In
piedi (gambe divaricate, braccia ai fianchi)
o distesi. Concentrarsi sui muscoli dell' addome
contratti a far abbassare ed alzare ritmicamente
il diaframma per circa dieci volte.
PRIMO In piedi, gambe divaricate flettendo
un poco le ginocchia e piedi distanti 30-50
cm.. I gomiti piegati vicino ai fianchi, le
mani sulle cosce con le dita rivolte in dentro.
Mento appoggiato contro la gola (jalandhara).
SECONDO Rilassare i muscoli addominali.
Sollevare e curvare un poco in avanti le spalle.
Inspirazione controllata gonfiando il ventre
e senza emettere suoni gutturali. Espirare vigorosamente
e rapidamente a fondo. Bloccate il respiro.
TERZO Eseguite una falsa inspirazione
allargando le costole e "tirando aria" dal di
dentro. Il ventre viene risucchiato verso l'
alto come se fosse stato aspirato all' interno
senza contrazione muscolare, ma dovuto al sollevamento
del diaframma. Conservate questa ritenzione
per cinque secondi senza irrigidirvi, l' addome
deve restare molle. Abbassate dolcemente le
costole sollevate ed inspirate normalmente rilasciando
il ventre. quindi espirando nuovamente a fondo
come prima, ricominciate fino a cinque volte
tenendo sempre il mento contro la gola. L' allenamento
progressivo consiste in un non esagerato prolungamento
della ritenzione, più che nella ripetizione
delle fasi.
In caso di disturbi o dolori continuativi, interrompere
e consultate il medico.
Per il massaggio profondo operato sulle visceri
si può rimediare alla stitichezza, sistemare
gli organi abbassati, ridurre l' adipe addominale,
conferire snellezza e vigoria a tutto il corpo.
MULA BANDHA:
Ginocchi a terra, seduti col perineo premuto
sui talloni, mani aperte al suolo, occhi chiusi
e corpo rilassato.
Espirate profondamente. Bloccate il respiro.
Fare jalandhara bandha.
Contraete, sollevandoli, tutti i muscoli della
regione perineale tra cui l' ano. Mantenere
la contrazione finchè si può.
Allentate la tensione. Rialzate la testa e inspirate
piano.
Le contrazioni perineali agiscono sul sistema
nervoso simpatico, rinforzano i muscoli del
basso ventre, stimola la peristalsi intestinale.
Per evitare disturbi al sistema digestivo evitare
contrazioni troppo violente e troppo a lungo.
KANTA BANDHA:
- I In piedi, gambe leggermente divaricate,
mani ai fianchi, testa e sguardo dritti. Respirare
lentamente e normalmente.
Girare lentamente la testa a destra. Quando
si ferma, forzare dolcemente qualche millimetro
ancora. Forzare ancora per due o tre volte,
poi tornare a centro e continuare allo stesso
modo all' altro lato.
Ripetere il tutto due o tre volte.
- II Stessa posizione. Far cadere dolcemente
il capo in avanti, farlo girare lentamente caduto
attorno al collo. Destra sulla spalla, verso
la schiena, sulla spalla sinistra, sulla gola.
Rilassarsi. Ripetere all' altro lato. Il tutto
per due o tre volte.
- III I gomiti ravvicinati, su un ripiano.
a) Intrecciate le mani dietro la base
della testa, sopra il collo e spingete dolcemente
finchè il mento tocca l' apice del torace. Mantenere
la posizione e poi rilassarsi.b) Non
muovete le braccia. Girate la testa lentamente
e appoggiate il mento sul palmo della mano destra;
la mano sinistra saldamente appoggiata sul collo.
Fate girare lentamente la testa con le mani
verso destra, senza forzare. Occhi chiusi. Mantenere
la posizione, poi tornare lentamente al punto
di partenza.Ripetere al lato opposto; le mani
invertite. Muovere la testa lentamente senza
forzare.
Per liberare il collo dalla rigidità, dalla
durezza, dalla tensione.
ALIMENTAZIONE
L' Alimentazione è un mezzo, non un fine, da
cui la regola generale: mangiare poco. In Occidente
si è portati a mangiare troppo, a dilatare esageratamente
lo stomaco in modo che l'apparato digerente acquista
nell'organismo un ruolo parassitario, occorrendo
per il suo funzionamento quasi tutte le forze prodotte
dall'assimilazione del cibo.
E' cosa ottima mangiare solo nei pasti della colazione,
del pranzo e della cena; e bere solo in ore lontane
dai pasti. In linea generale sarà bene ridurre considerevolmente
la dieta carnea, dando ai cereali e specialmente
al grano una grande importanza; ricordare che i
legumi sono più nutrienti della carne e che, se
lo stomaco lo sopporta e se le relazioni sociali
lo permettono, un buon consumo di cipolle e di aglio
non potrà che essere benefico.
Se analizziamo le secrezioni digestive e salivari
e il tempo medio di vita delle mucose nel condotto
digerente, scopriremo, con sorpresa, che queste
non risultano affatto efficaci al fine della digestione
di carni e cibi crudi. A differenza degli animali
carnivori infatti, il cui intestino è molto corto
in modo che il cibo, una volta digerito, possa essere
espulso molto velocemente prima dell'insorgenza
di processi di fermentazione, l'uomo possiede un'intestino
lunghissimo (all'incirca 11 metri!) e gli alimenti
impiegano un tempo molto lungo per percorrerlo nella
sua interezza. Poiché gli alimenti vegetali difficilmente
fermentano sono da considerarsi i più adatti per
una corretta alimentazione.
Per quanto riguarda il vino occorre berne molto
poco perchè è un ostacolo alla pratica degli esercizi
psichici e può addirittura costituire un pericolo
durante l'allenamento. Quanto all' alcool occorre
sopprimerlo completamente.Per le altre bevande,
l'uso smoderato di caffè e di tè rende molto difficile
la concentrazione psichica e affatica il cuore durante
gli esercizi respiratori.
In linea generale quindi lo Yoga, per quanto concerne
l'alimentazione, consiglia un consumo copioso di
legumi, frutta, latte, miele, orzo e riso, mentre
tra le bevande l'acqua ed il latte sono le migliori.
Trascrivendo un brano di un libro Yoga sull'argomento,
possiamo dedurne un vero e proprio codice: Vengono
raccomandate le sostanze nutritive pure, gradevoli
e facili a digerirsi. Così i prodotti latticini
; i cereali, come il frumento, l'orzo ed il riso;
i legumi come il fagiolo, la lenticchia e la fava;
gli erbacei e le verdure, come le melanzane, i cetrioli,
gli spinaci, la lattuga; le frutta, come i fichi,
le banane ed i datteri. A colui che segue lo Yoga
è sconsigliato l' uso di spezie, ma può usare gli
aromi: menta, basilico, salvia, origano, timo, etc
.
Santosha:
Contentezza, Ottimismo, Allegria.
La pratica costante dello yoga rende lo yogi ottimista,
felice di essere quello che è. Il che gli permette di
affrontare i problemi quotidiani con maggiori tranquillità
e lucidità.
• Qualche volta è piacevole fare anche qualche pazzia.(Seneca)
• è dolce folleggiare a tempo opportuno. (Orazio)
• Nessuno si duole con maggiore ostentazione di chi
maggiormente gioisce. (Tacito)
• L'allegria dell'anima è capace di mitigare anche i
dolori del corpo. Ma se a tali dolori si associa anche
la tristezza interiore, la malattia si raddoppia. (S.
Girolamo)
• L'allegria non ci lascia invecchiare, anzi ci mantiene
una cert' aria di freschezza, invece di quel pallore
e quelle rughe che provengono dalle inquietudini. (Clemente
XIV)
• L'allegria è la gioia vestita in abito di primavera
che danza vivace in un prato di fiori. Si potrebbe dire
che è la contentezza espressa in una forma ideale e
vestita di un manto più sfarzoso. (Mantegazza)
• I dolori degli uomini sono difficili, ma le gioie
sono impossibili a descriversi. (Balba)
• Quello è vero gioire che nasce da virtù dopo il soffrire.
(Guarini)
• L'uomo allegro vive più giorni dell'ipocondriaco,
e li vive assai meglio. (Federici)
• Senza cuor contento non c'è bene che valga, come col
cuor contento non c'è male che nuoccia. (D'Azeglio)
• L'uomo allegro non è mai di carattere pericoloso e
difficile. (Somerey)
• Chi non sa ridere è uno schiavo anche se governa.
(J. Sullivan)
• Far nascere un sorriso è bontà. (V. D. Meerch)
• Felici coloro che hanno un'arpa nel cuore e nel loro
spirito una musica che eseguono operando. (Joubert)
• Mio Dio, m'hai dato il potere che tutti coloro che
mi guardano, abbiano voglia di cantare; quasi che io
debba comunicare loro il tema a bassa voce. (P. Claudel)
• Si finisce per gioire di quanto si fa bene, e si fa
sempre bene quanto si fa con piacere. (G. Courtois)
• Sorridere è tutto: sorridere è amare. Le fibre più
sensibili comunicano dal cuore alle labbra. (A. Dufresne)
• Per sapere cosa significa « felicità » bisogna saper
vivere negli altri, bisogna amare. (Godwin)
• Per mezzo dell'allegria si sente meno la fatica e
si sopportano meglio le contraddizioni, gli imprevisti,
le contrarietà. (P. Veron)
• Con l'allegria lo spirito è più lucido, il pensiero
più chiaro, l'anima più serena. (G. Courtois)
Quel che si fa con buonumore riesce sempre meglio. (P.
Veron)
• L'allegria attira le simpatie, ispira confidenza,
facilita le relazioni cordiali, gradite, amichevoli
con tutti, anche con le persone meno ben disposte verso
noi. (G. Courtois)
• L'ebbrezza del piacer all' alma stanca è noia: sii
parco nel piacere se vuoi gustar la gioia.
• è vano mostrare la nostra sventura: nessuno ce la
può togliere; è stolto sfoggiare la propria gioia: chiunque
ce la può sottrarre. (T. Colsalvatico)
• Se vogliamo renderci sopportabili dobbiamo nascondere
la felicità come nascondiamo il dolore.
• L'allegria è una signora che vuol essere servita con
mani pulite. (T. Colsalvatico)
• A volte è tanta la gioia che quasi diventa peccato.
Lo diventa quando ce la teniamo tutta egoisticamente
per noi, senza comunicarla ad altri. (T. Colsalvatico)
• Il volto di chi ride spesso, quando non ride, è il
volto più mesto.
• Difenditi dalla tristezza come ti difendi dal freddo.
• Sii lieto perché la tua letizia rallegri gli altri.
• Far sorridere: anche questo é un atto di bontà che
merita il paradiso.
• I volti tristi sono come il cielo nuvoloso: non piacciono
a nessuno.
• Un fiore senza colore e senza profumo, è fieno; un
uomo senza amore e senza sorriso, è un palo.
• Se vuoi vivere in allegria guarda avanti e non dietro.
• Tre cose chiudono la porta al medico: allegria, temperanza
e quiete.
• La gioia verace / per farsi palese / d'un labbro loquace
/ bisogno non ha. (Metastasio)
- E' vano mostrare la nostra sventura, nessuno ce la
può levare. E' stolto sfoggiare la propria gioia, chiunque
ce la può sottrarre.
-Un fiore senza colore e senza profumo è fieno. Un uomo
senza amore e senza sorriso è un palo.
-La libertà è la sola molla che fa scattare una risata
innocente e pura.
-Sorridi alla vita che viene e avanza sempre così ricca
di sorprese e di novità.
-Sorridi al vento che accarezzandoti reca in dono il
profumo ossigenante di campi e mari vicini e lontani.
-sorridi al sole che ancora non si è stancato di offrirti
una cascata di luce e di calore.
-Sorridi ai tentativi che fai per diventare una creatura
nuova.
-Sorridi ai bambini che incontri perché sono il grande
motore del futuro.
-Sorridi all' anziano dal volto grinzoso perché ha nel
cuore una storia che ti è necessario sapere.
-Sorridi alla pagina del dolore perché quando l' avrai
completata, voltandola, ne troverai una tutta bianca
e sarà l' inizio di una stagione tutta nuova.
Tapas:
Ricerca di perfezionamento. Austerità.
-
Energia magnetica.
-
Modi di disperdere l' Energia.
-
Espansività:
- Impellente desiderio di comunicare una
notizia appena appresa . . . ed esaudito!
- Manifestare le proprie impressioni (specie
quelle che riguardano pettegolezzi).
- Commenti e chiacchiere frivole sugli
avvenimenti del giorno.
- Apprezzamenti sulle persone che passano
o sulle azioni cui assisti.
- Non parlare con animazione, non discutere.
- Non lasciare che ti si faccia parlare
tuo malgrado.
- Se qualcuno ti tormenta con le sue ciarle
fai finta di interessarti a ciò che dice,
lascia che sperperi la sua forza nervosa
e continua a condensare la tua. Ogni esclamazione,
ogni parola, ogni gesto trattenuti aumentano
la tua riserva nervosa.
- Tutto questo non significa asocialità,
ma semplicemente inibizione di attività
inutili a te e agli altri. Quando devi necessariamente
parlare non farlo automaticamente, pesa
le tue espressioni e sostituisci a quelle
che stai per pronunciare impulsivamente
altre parole su cui hai riflettuto.
Ricerca di approvazione.
- Siamo portati a dare agli altri un'
idea vantaggiosa della nostra personalità,
a comunicare le nostre opinioni che consideriamo
sempre superiori.
- Ascolta quelli che parlano: Quanti sforzi
sterili impone la vanità alle persone inclini
al desiderio di essere approvate.
- Osservati e medita il modo di reprimere
questa tua tendenza.
Impulsività:
- Cominciando a dominare un leggero moto
di impazienza si arriva a conservare il
sangue freddo imperturbabile anche davanti
a provocazioni gravi. Il disappunto, l'irritazione,
il nervosismo determinano atteggiamenti,
gesti, scatti di voce che è molto vantaggioso
reprimere.
L' esercizio della impassibilità contribuisce
fortemente a sviluppare la volontà.
Fonti di Energia.
Isolamento fisico:
Consiste nel sottrarsi al maggior numero possibile
delle fonti di percezione, in particolare all'ambiente
abituale.
- Dopo un giorno di lavoro indaffarato
e di frastuono si torna in una dimora isolata.
- A un' ora mattutina prima del lavoro
sedere in una piazza o percorrere una strada
deserta.
- La domenica recarsi lontano da casa
(al mare, in un bosco) per favorire il riposo
del pensiero.
- Durante la giornata interrompere il
lavoro intenso e la fatica con un quarto
d' ora di vagabondaggio per le vie vicine
(o un vicino supermarket, o i corridoi della
propria azienda).
- I pigri non si lasciano sfuggire alcuna
di queste occasioni, ma non sanno uscire
dal loro torpore al momento voluto.
Isolamento mentale:
- Ci si stacca mentalmente dall' ambiente
che ci circonda per mezzo di Shavasana,
anche seduti coi piedi appoggiati. Questo
stato di vuoto totale riposa meglio e più
rapidamente del sonno profondo.
Oggettivazione:
- Quante volte siamo in presenza di una
viva tentazione la cui soddisfazione pur
procurandoci un appagamento immediato, genererebbe
tutta una serie di conseguenze indesiderabili
per l' avvenire. In questi momenti conviene
rappresentarci mentalmente con la massima
precisione, da una parte quello che avverrà
se seguiamo il nostro impulso, dall' altro
quello che motiva la sua repressione.
- Nella vita ordinaria l' oggettivazione
ci sembra la chiave della rettitudine. Se
riuscissimo a rappresentarci sotto una forma
concreta le conseguenze logiche di ogni
nostro atto, paralizzeremmo la maggior parte
degli impulsi dannosi da cui nessuno è esente.
- Quando cerchiamo di indurci ad uno sforzo,
è indicata la stessa pratica. Essa consiste
nel contemplare l' immagine mentale dei
vantaggi che si attendono dallo sforzo in
questione; nel gustare in anticipo la soddisfazione
che ci daranno.
L' efficacia di questo esercizio è proporzionale
all' attenzione e al tempo che vi si dedica.
Oggettivare rapidamente quello che si desidera
fare, aiuta considerevolmente a realizzarlo.
Auto Suggestione
Esercizi:
- Ripetizione automatica di una formula.
Consiste nel ripetersi mentalmente un' ingiunzione,
un'affermazione con lo scopo di fissarsela solidamente
nel cervello in modo che finisca col dominare le
tendenze o gli elementi contrari. Quando il campo
della coscienza è tutto preso da una sola idea,
questa esercita un' influenza straordinaria sull'
individuo: Tutto ciò che entra attraverso lo spirito
esce dai muscoli.
- Visualizzazione: Per risultati profondi
e rapidi conviene procedere sotto forma di immagini.
Per sviluppare una qualità, dopo aver ben definito
in che consiste e tutti i buoni risultati che permette,
bisogna pensare di trovarsene già in possesso e
di vedersi agire di conseguenza. non ripetersi dunque
parole, ma vivere con immagini mentali diverse circostanze
in cui manifestiamo quella qualità.
- Prima del sonno:L' auto suggestione opera
più efficacemente immediatamente prima del sonno.
Si può impostare l' autosuggestione come uno stato
di attesa fino al momento del risveglio, crea però
un sonno agitato. Meglio visualizzare una situazione,
uno stato d' animo che si attui al risveglio, in
concomitanza di una situazione esterna: Il cinguettio
degli uccelli, il rumore della strada, la luce del
giorno, etc. ...
- Costanti fisiche: Il senso di benessere
fisico risultante dall' osservanza dell' igiene
razionale, tende a consolidare l' ottimismo, la
fiducia in se stessi, la calma, l' energia. Devi
vivere fisicamente con l'atteggiamento del corpo
e l' espressione del viso ciò che senti di essere.
Assumendo deliberatamente certe posizioni fisiche,
fai sorgere in te gli stati mentali corrispondenti.
Esiste infatti una relazione fra lo stato mentale
e l' espressione fisica (psicosomatica).
La Forza
Esercizi:
Il desiderio è una corrente mentale carica di
potenza, e precisamente la stessa potenza che
l' uomo magnetico esercita sul suo prossimo.
Quando cedete al desiderio, sprecate forza e
diminuite il vostro potere di attrazione. La
forza del desiderio si manifesta sotto un gran
numero di correnti mentali, come l' impazienza
la collera, la vanità. Il modo di procedere,
appena sentite una corrente di desiderio, è
dunque quello di rifiutarvi di soddisfarlo.
Con questo sforzo cosciente della vostra volontà,
vi isolate dalla scarica debilitante.
Non immaginatevi che questa abitudine di reprimere
i vostri impulsi produrrà uno stato di torpore
da cui il desiderio sarà annientato. L' effetto
è contrario: I desideri acquistano una forza
decuplicata. Accumulare le energie il cui spreco
appare inutile significa costituirsi una sorta
di batteria mentale, una riserva a cui si attingerà
per agire e voler agire.
Swadyaya
Lettura e conoscenza dei testi.
La Coscienza è la Realtà attraverso la quale operano
mente e materia; la coscienza che si manifesta come
mente e materia è solo una parte del tutto, cioè
della Realtà Infinita, assoluta.
Il funzionamento di tutto il corpo umano è controllato
dal sistema nervoso centrale (cervello e midollo)
ed è a questo livello che si situano i centri psichici
che la tradizione indiana chiama chakra, il cui
completo risveglio permette di unire la coscienza
individuale con la coscienza assoluta.
Un concetto fondamentale nella pratica yogica è
quello di KUNDALINI SHAKTI.
Kundalini, l'energia cosmica. In forma dinamica
dà vitalità all’individuo, in forma statica rimane
sopita anche durante la normale coscienza di veglia.
E’ rappresentata come un serpente-femmina arrotolato
(Kundala significa rotolo di corda) dormiente alla
base della colonna vertebrale. Con tecniche yoga
e meditazione, con la rinuncia dell’appagamento
dei sensi si aprono le porte della vista interiore,
l’energia statica si dinamizza risalendo lungo la
colonna vertebrale e comincia a scorrere nelle nadi
(Canali di energia: idâ=sinistra, Pingalâ=destra)
e fatta salire per Sushumma, canale di energia vuoto
lungo la spina dorsale che attraversa i sette chakra
fino al Sahasrara chakra nella corona del capo,
dove è l’unione della Kundalini Shakti col Signore
Shiva.
I sette chakra da svegliare sono:
Muladhara chakra: Sede della forza vitale
dormiente. Qui come un serpente arrotolato pronto
a scattare sta l’ energia Kundalini. Plesso prostatico.
Swadisthana chakra: Controlla il desiderio
sessuale. Plesso prostatico.
Manipura chakra: Centro di tutte le energie
del corpo. Plesso solare.
Anahata chakra: Controlla la respirazione.
Plesso cardiaco.
Vishudda chakra: Comanda il discorso e
la conoscenza intellettuale. Plesso faringeo.
Ajna chakra: Piano della chiaroveggenza.
Plesso frontale.
Sahasrara chakra: Sopra-coscienza. Plesso
cranico.
Un altro importante aspetto della filosofia yogica
è il concetto di GUNA, o qualità. In tutta la creazione
esistono in compresenza questi tre attributi, anzi
si può affermare che la manifestazione stessa è
retta da questi guna, sono indivisibili e vicendevolmente
si sopraffanno e si sostengono. I tre attributi
sono :
- SATTVA significa armonia, perfezione; è
la modalità della luce e dell’intelligenza.
L’individuo sattvasico è libero da attaccamento,
calmo, disinteressato, saggio e puro.
- RAJAS significa azione, movimento, passione;
è la modalità dell’energia motoria. L’individuo
rajasico è sempre in movimento, irrequieto,
passionale, spinto dal forte desiderio di agire.
- TAMAS significa inerzia, tenebre, staticità;
è la modalità dell’oscurità psichica, opposta
a SATTVA. L’individuo tamasico è inerte confuso,
schiavo dei sensi, dominato dall’ignoranza.
Il completo risveglio della kundalini porta alla
sublimazione degli elementi ed allo scioglimento
di tre nodi (Granthi):
Il nodo di Brahma (Granthi Brahma) si trova nel primo chakra, è il nodo del
samsara, cioè del “mondo fatto di nomi e forme”
(nama-rupa) creato da Brahma , che rappresenta il
primo ostacolo alla realizzazione del Sé. Il mondo
di nomi e forme comunica attraverso le cinque finestre
dei sensi (occhi, orecchie, naso, lingua e pelle).
Sciogliendo questo nodo ci liberiamo dall’attaccamento.
Il nodo di Vishnu (Granthi Vishnu) è localizzato
nel chakra del cuore, questo nodo produce KARUNA
(compassione), un vivo desiderio di dedicarsi all’umanità
sofferente. Vishnu è il signore della conservazione,
e questo nodo fa nascere il desiderio di conservare
le tradizioni e le istituzioni, si manifesta l’attaccamento
alla conservazione. E’ difficile da sciogliere perché
è legato al codice genetico, infatti in India l’ordine
ascetico dei sannyasa prevede la morte sociale del
devoto e si dà per scontato che la famiglia ne celebri
il funerale affinchè possa rinascere un’altra volta.
Il nodo di Shiva o Rudra (Granthi Rudra) è localizzato
sul terzo occhio Ajna chakra, dove i tattva (elementi)
si fondono con la loro sorgente e lo yogi diventa
trikaladharshi, veggente, conoscitore di passato,
presente e futuro ed il rischio è di compiacersi
di queste facoltà intuitive, di siddhi e miracoli.
Solo se supera questo nodo può procedere nella beatitudine.
- La conoscenza Yoga è vastissima, non basta una
vita per approfondirla tutta. Daltronde ciò non
è importante, quel che conta è trovare l' ispirazione
da mettere in esperienza personale.
Ishwara Pranidhana
Devozione
- Offrire le proprie azione alla Suprema Forza
Universale, allo scopo di acquistare l' umiltà che
caratterizza il vero Yogi.
|
|
|