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I
Le parole della benedizione di Enoch, con la quale ha benedetto
gli eletti e i giusti, che vivranno nel giorno della
tribolazione, quando tutti i malvagi e senza Dio saranno rimossI
Egli prese il suo oracolo e disse -Enoch un uomo giusto, i cui
occhi sono stati aperti da Dio- ho visto la visione del Sommo
nei cieli, che gli angeli mi hanno mostrato, e da loro ho
sentito tutto, e da loro ho capito quando ho visto, ma non per
questa generazione, ma per un tempo remoto che è da venire. Per
quanto riguarda gli eletti dico, e porto la mia parabola che li
riguarda:
Il Santo Sommo uscirà dalla sua dimora,
E il Dio eterno calcherà la terra, (anche) sul monte Sinai,
[E appare dal suo campo]
E appare nella forza della sua potenza dal cielo dei cieli.
E tutto sarà colpito dalla paura
E gli osservatori tremeranno,
E una grande paura e tremore li coglieranno fino alle estremità
della terra.
E le alte montagne saranno scosse,
E le alte colline saranno appianate,
E si scioglieranno come cera davanti al fuoco
E la terra sarà interamente distrutta,
E tutto ciò che è sulla terra perirà,
E vi sarà un giudizio su tutti (gli uomini).
Ma con i giusti Egli farà la pace.
E proteggerà gli eletti,
E la misericordia ricadrà su di loro.
E staranno presso Dio,
E prosperarono,
E saranno tutti benedetti.
Ed Egli li aiuterà,
E la luce sarà in loro,
E farà la pace con loro '.
Ed ecco! Egli viene con decine di migliaia di suoi santi
Per eseguire il giudizio su tutto,
E per distruggere tutti gli empi:
E per condannare ogni carne
Di tutti gli atti della loro empietà che hanno empiamente
commesse,
E di tutte le cose che gli empi peccatori hanno parlato contro
di lui.
II
Osservate tutto ciò che avviene nel cielo, come essi non
cambiano le loro orbite, e i luminari che sono in cielo, come
tutti sorgono e tramontano ciascuno a suo tempo, e non
trasgredisce l'ordine stabilito. Così voi sulla terra, e
prestate attenzione alle cose che si svolgono su di essa dal
primo all'ultimo, come sono saldi, come nessuna delle cose sulla
terra cambia, ma tutte le opere di Dio vi appaiono. Ecco
l'estate e l'inverno, come tutta la terra è piena di acqua, e
come si distribuiscono le nuvole e la rugiada pioggia su di
essa.
III
Osservate e guardate come (in inverno), tutti gli alberi
sembrano come se fossero appassiti e abbandonano tutte le loro
foglie, ad eccezione di quattordici alberi, che non perdono il
loro fogliame, ma mantengono il vecchio fogliame per due a tre
anni fino a quando arriva il nuovo.
IV
E ancor, osservate i giorni di estate come il sole è sopra la
terra e contro di essa. E a ragione cercate ombra e riparo dal
calore del sole, e la terra brucia anche con il crescente
calore, e perciò non potete camminare sopra la terra, o su una
roccia a causa del suo calore.
V
Osservate voi come gli alberi si coprono di foglie verdi e
portano frutto: per cui state attenti e conoscete con riguardo
tutte le sue opere, e riconoscere come Colui che vive in eterno
li ha fatti così. E sono così tutte le sue opere continuano di
anno in anno per sempre, e tutti i compiti che essi compiono per
Lui, ei loro compiti non cambiano, ma come Dio ha ordinato così
si fa. Ed ecco come il mare ed i fiumi in modo simile realizzare
e non cambiano non i loro compiti da i suoi comandamenti '.
Ma voi -voi non sono stati fermi, né seguito i comandamenti del
Signore,
Ma vi siete allontanati e parlato parole orgogliose e dure
Con le bocche impure contro la sua grandezza.
Oh, voi duri di cuore, voi non troverete pace.
Quindi voi dissacrate i vostri giorni,
E gli anni della tua vita periranno,
E gli anni della vostra distruzione saranno moltiplicati in
esecrazione eterna,
E non troverete pietà.
In quei giorni renderete i vostri nomi oggetto di maledizione
eterna fra tutti i giusti,
E per causa vostra i maledetti, malediranno,
E tutti i peccatori e senza dio vi imprecheranno,
E per voi e gli empi ci sarà solo maledizione.
E tutto il. . . si rallegrerà,
E ci sarà perdono dei peccati,
E ogni misericordia, pace e tolleranza:
Ci sarà la salvezza fra di loro, una luce magnifica.
E per tutti voi peccatori non vi sarà la salvezza,
Ma su tutti voi scenderà la maledizione.
Ma per gli eletti vi sarà la luce, la gioia e la pace,
E loro erediteranno la terra.
E la saggezza sarà elargita su tutti gli eletti,
E loro tutti vivranno senza peccare mai più,
Né di l'empietà né di orgoglio:
Ma coloro che sono saggi saranno umili.
E non trasgrediranno mai più,
Né peccheranno per tutti i giorni della loro vita,
Né morranno per rabbia o collera (divina) ,
Ma essi completaranno il numero dei giorni della loro vita.
E le loro vite si svolgeranno in pace,
E gli anni della loro gioia saranno moltiplicati,
In letizia eterna e pace,
Tutti i giorni della loro vita.
VI
Ed accadde, da che aumentarono i figli degli uomini, (che) in
quei tempi nacquero, ad essi,
ragazze belle di aspetto. E gli angeli, figli del cielo, le
videro, se ne innamorarono, e dissero
fra loro: "Venite, scegliamoci delle donne fra i figli degli
uomini e generiamoci dei figli".
E disse loro Semeyaza, che era il loro capo: "Io temo che può
darsi che voi non vogliate
che ciò sia fatto e che io solo pagherò il fio di questo grande
peccato". E tutti gli risposero e
gli dissero: "Giuriamo, tutti noi, e ci impegniamo che non
recederemo da questo proposito e
che lo porremo in essere ". Allora tutti insieme giurarono e
tutti quanti si impegnarono
vicendevolmente ed erano, in tutto, duecento. E scesero in Ardis
4, cioÉ sulla vetta del
monte Armon e lo chiamarono Monte Armon poiché su esso avevano
giurato e si erano
scambiati promessa impegnativa.
E questi sono i nomi dei loro capi: Semeyaza, che era il loro
capo, Urakibaramel, Akibeel,
Tamiel, Ramuel, Danel, Ezeqeel, Suraquyal, Asael, Armers,
Batraal, Anani, Zaqebe,
Samsaweel, Sartael, Turel, Yomyael, Arazeyal. Questi sono i più
importanti dei duecento
angeli e, con loro, vi erano tutti gli altri.
VII
E si presero, per loro, le mogli ed ognuno se ne scelse una e
cominciarono a recarsi da loro
. E si unirono con loro ed insegnarono ad esse incantesimi e
magie e mostraron loro il taglio dipiante e radici. Ed esse rimasero incinte e generarono giganti
la cui statura, per ognuno,
era di tremila cubiti.
Costoro mangiarono tutto (il frutto del)la fatica degli uomini
fino a non poterli, gli uomini,
più sostentare. E i giganti si voltarono contro di loro per
mangiare gli uomini. E
cominciarono a peccare contro gli uccelli, gli animali, i
rettili, i pesci e a mangiarsene, fra loro,la loro carne e a berne il sangue. La terra, allora, accusò gli
iniqui.
VIII
E Azazel insegnò agli uomini a far spade, coltello, scudo,
corazza da petto e mostrò loro
quel che, dopo di loro e in seguito al loro modo di agire
(sarebbe avvenuto): braccialetti,
ornamenti, tingere ed abbellir le ciglia, pietre, più di tutte
le pietre, preziose e scelte, tutte le
tinture e (gli mostrò anche) il cambiamento del mondo. E vi fu
grande scelleratezza e
molto fornicare. E caddero nell'errore e tutti i loro modi di
vivere si corruppero.
Amezarak istruì tutti gli incantatori ed i tagliatori di radici.
Armaros (insegnò) la soluzione
degli incantesimi. Baraqal (istruì) gli astrologi. Kobabel
(insegnò) i segni degli astri; Temel
insegnò l'astrologia e Asradel insegnò il corso della luna. E,
per la perdita degli uomini, (gli
uomini) gridarono e la loro voce giunse in cielo.
IX
Allora Michele, Gabriele, Suriele e Uriele guardarono dal cielo
e videro il molto sangue che
scorreva sulla terra e tutta l'iniquità che si faceva sulla
terra.
E si dissero fra loro: "la terra, nuda, ha gridato la voce dei
loro clamori fino alla porta del
cielo" . Ed ora, dunque, o Santi del cielo, le anime degli
uomini vi implorano dicendo.
"Portate il nostro caso innanzi all'Altissimo".
E dissero al loro Signore, al Re: "Poiché (sei) Signore dei
signori, Re dei re, Dio degli Dei;
poiché il trono della Tua gloria É eterno ed il Tuo nome É santo
e glorioso in eterno; poiché Tu
sei benedetto e glorioso; poiché hai fatto tutto ed il potere di
ogni cosa É con Te e tutto,
innanzi a Te, É chiaro e manifesto; poiché vedi tutto e non vi É
alcuna cosa che Ti si possa
nascondere, vedi, allora, quel che ha fatto Azazel, come egli ha
insegnato tutte le pravità
sulla terra ed ha reso manifesti i segreti del mondo che si
compiono nei cieli e (vedi come)
Semeyaza, cui Tu desti il potere di dominare su quelli che erano
insieme con lui, ha insegnato
gli incantesimi e (vedi come) andarono dalle figlie degli
uomini, insieme, giacquero con
loro, con quelle donne, si resero impuri e resero manifesti, ad
esse, questi peccati, e (vedi
come) le donne generarono i giganti e, perciò, tutta la terra si
riempì di sangue e di pravità.
Ed ora, ecco, le anime dei morti gridano ed implorano fino alla
porta del cielo, il loro
lamento É salito e non possono uscire da davanti alla cattiveria
(= non possono scampare, non
possono salvarsi dal male...) che si compie sulla terra.
Tu sai tutto, prima che sia. Tu conosci ciò e quel che loro
accade e non ci dici nulla. E che
cosa conviene che noi, a riguardo di ciò, facciamo per loro"?
X
Allora l'Altissimo, Grande e Santo parlò ed inviò Arseyaleyor
dal figlio di Lamek e gli disse:
"Digli, a nome mio, di nascondersi e manifestagli la fine che
verrà poiché la terra, tutta,
perirà; un diluvio verrà su tutta la terra e quel che É in essa
perirà. Avvisalo che fugga e
resti, il suo seme, per tutta la terra!".
E il Signore, poi, disse a Raffaele: "Lega Azazel mani e piedi e
ponilo nella tenebra,
spalanca il deserto che É in Dudael e ponilo colà. E ponigli
sopra pietre tonde ed aguzze e
coprilo di tenebra! E stia colà in eterno e coprigli il viso a
che non veda la luce! E, nel
grande giorno del giudizio, sia mandato al fuoco! E fa' vivere
la terra che gli angeli hanno
corrotto e (quanto al)la vita della terra, annunzia che io farò
vivere la terra e che non tutti i
figli dell'uomo periranno a causa del segreto di tutto quel che
gli angeli vigilanti hanno distruttoed insegnato ai loro figli.
E tutta la terra si É corrotta per aver appreso le opere di
Azazel ed ascrivi a lui tutto il
peccato!".
E il Signore disse a Gabriele: "Va contro i bastardi e i reprobi
e contro i figli di meretrice!
Distruggi, di fra gli uomini, i figli di meretrice e i figli
degli angeli vigilanti! Falli uscire e mandali
l'uno con l'altro! Essi stessi, poiché non hanno lunghezza di
tempo, periranno per scambievole
uccisione. E tutti loro ti pregheranno e non riuscirà ai loro
padri - poiché, per loro, (i
padri) sperano la vita eterna che ognuno di loro viva
cinquecento stagioni di pioggia".
E il Signore disse a Michele: "Annunzia a Semeyaza ed agli altri
che, insieme con lui, si
unirono con le donne per corrompersi, con esse, in tutta la loro
impurità: quando tutti i
loro figli si trafiggeranno a vicenda, e quando vedranno la
morte dei loro cari, legali per
settanta generazioni sotto le colline della terra fino al giorno
del loro giudizio e della loro fine,
fin quando si compirà l'eterna condanna (opp. l'eterno
giudizio). E, allora, li porteranno
nell'inferno di fuoco e saranno chiusi, per l'eternità, in
tormenti e in carcere. E quando
(Semeyaza?) brucerà e si estinguerà, da allora, insieme con
loro, essi saranno legati fino alla
fine delle generazioni. E distruggi tutte le anime del piacere e
i figli degli angeli vigilanti
perché hanno fatto violenza agli uomini! Disperdi, dalla faccia
della terra, tutta la violenza
e finisca ogni cattiva azione ed appaia la pianta della
giustizia e della rettitudine, e le azioni
saranno (rivolte) al bene. Giustizia e rettitudine saranno, per
l'eternità, piantate in letizia.
Ed allora tutti i giusti lauderanno (il Signore) e saranno vivi
fino a che genereranno mille
(= per mille generazioni) e compiranno in pace tutto il tempo
della loro giovinezza ed i loro
sabati. E in quei tempi tutta la terra sarà lavorata nella
giustizia e sarà tutta quanta
piantata di alberi e si riempirà di benedizione. E pianteranno
su di essa tutti gli alberi di
letizia e vi pianteranno sopra le viti e la vite piantatavi
sopra darà frutti in abbondanza. E (di)
tutto il seme che vi sarà seminato, una misura ne darà mille ed
una misura di olive farà dieci
torchi di olio. E tu monda la terra da ogni violenza, da ogni
iniquità, da ogni peccato, da
ogni turpitudine che si fa su di essa! Falle finire da sopra la
terra! E tutti i figli degli
uomini siano giusti e tutte le genti mi adorino e mi venerino, e
tutti mi si prostreranno. E
la terra sarà monda da ogni impurità, peccato, flagello,
tormento e non si ripeterà che io debba
mandare su di essa un diluvio, nei secoli.
XI
Ed allora io aprirò gli scrigni di benedizioni che sono nei
cieli per farle scendere sulla terra,
sulle opere e sulle fatiche dei figli dell'uomo. Pace e
rettitudine saranno, riunite in tutti i
giorni del mondo e per tutte le generazioni del mondo.
XII
E, fin da prima di tutto ciò, Enoc sparì e non vi era, di tra i
figli degli uomini, chi sapesse
dove si era nascosto, dove fosse e che gli fosse successo. Ed
ogni sua azione ai suoi tempi
(era) coi santi e con gli angeli vigilanti.
Ed io, Enoc, laudavo il Signore grande, il Re del mondo, ed ecco
che gli angeli vigilanti
chiamarono me, scriba, e mi dissero: "Enoc, scrittore di
giustizia, va', annunzia agli angeli
vigilanti del cielo che hanno abbandonato il cielo eccelso e la
sede santa in eterno e si sono
corrotti con le donne ed hanno agito come i figli degli uomini
ed hanno tolto, per loro, le donne
ed hanno commesso grande corruzione sulla terra e per i quali
non vi sarà pace sulla terra
nè‚ remissione del peccato (annunzia loro) che essi non si
rallegreranno dei loro figli, che
vedranno la uccisione dei loro cari, che piangeranno sulla morte
dei loro figli e che
imploreranno in eterno e non vi sarà, per loro, nè‚ perdono nè‚
pace ".
XIII
Ed Enoc passò e disse ad Azazel: "Non avrai pace: É stata
emessa, contro te, una grande
condanna. Che (essa) ti leghi! Per te, poiché hai insegnato la
violenza e per tutti gli atti di
bestemmia, (per) la violenza ed il peccato che hai mostrati ai
figli dell'uomo, non vi sarà
requie, intercessione o misericordia".
Allora andai e lo dissi a tutti loro riuniti. E tutti loro
temettero e li prese timore e spavento.
Ed essi mi chiesero che scrivessi, per loro, un appunto di
preghiera affinché ottenessero il
perdono e che io innalzassi al Signore del cielo tale appunto
dato che essi, da quel
momento, in conseguenza del loro peccato (per) cui erano stati
condannati, non potevano
parlare ed innalzare gli occhi al cielo. Ed allora scrissi
l'appunto della loro preghiera e la
loro richiesta di grazia per la loro anima e per ognuna delle
loro azioni e per quel che
pregavano di ottenere: perdono e allontanamento [della pena].
Io me ne andai e me ne stetti sulle acque di Dan, in Dan che É a
destra della regione
occidentale di Armon e mi misi a leggere l'appunto della loro
preghiera fino a che mi
addormentai. E allora mi venne un sogno, caddero su di me delle
visioni ed ebbi la visione
del castigo divino da dire ai figli del cielo (che) dovevo
rimproverare.
Svegliatomi, venni presso di loro, e tutti erano radunati a
piangere in Ubleseyael, che
trovasi fra Libanos e Seneser, e i loro volti eran velati. E
raccontai loro tutte le visioni che
avevo avute nel sonno e cominciai a dire queste parole di
giustizia ed a rimproverare gli angeli
vigilanti del cielo:
XIV
Questo scritto É la parola di giustizia e di rimprovero degli
angeli vigilanti, eterni, così come
il Santo e Sommo mi ordinò (di dire) in quella visione. Io vidi,
in sonno, quel che ora dico
con lingua di carne e col mio spirito: (con) la bocca che il
Sommo diede agli uomini perché
parlino con essa; (e con lo spirito, che Dio diede agli uomini)
perché pensino con la mente.
Come Egli creò e concesse agli uomini di pensare parole di
sapienza, così creò anche me e
mi concesse di rimproverare gli angeli vigilanti, figli del
cielo. Io ho scritto la vostra
preghiera e nella mia visione mi É apparso così: che la vostra
preghiera non vi gioverà in tutto
il tempo dell'eternità e che la condanna (É) definitiva contro
voi e che (la vostra preghiera) non
vi sarà esaudita; da ora voi non salirete in cielo, per
l'eternità, ed É stato detto che (la
condanna) vi leghi, in terra, per l'eternità. Prima di ciò,
avrete visto la distruzione dei vostri
amati figli, non li avrete più, cadranno di spada al vostro
cospetto, e la vostra preghiera in
pro' loro, ed anche quella in pro' vostro, mentre voi
piangerete, implorerete o direte alcuna di
quelle parole che io ho scritto, non avrà successo.
E a me così É apparsa la visione: ecco, le nuvole, nella
visione, mi chiamavano, ed anche la
nebbia. Il corso delle stelle e dei fulmini mi incitava a
correre e mi premeva ed i venti, nella
visione, mi facevano volare e mi incitavano ad aver fretta. E mi
portarono su, nel cielo, ed
io vi entrai fino ad avvicinarmi a un muro costruito in
cristallo, e lingue di fuoco lo
circondavano. E (ciò) cominciò ad incutermi spavento.
Io entrai nelle lingue di fuoco e mi avvicinai alla grande casa
che era costruita in cristallo.
E le pareti di quella casa erano come il mosaico di una tavola
pittorica in pezzetti di cristallo ed
il pavimento (era) cristallo. Il soffitto (era) come il corso
delle stelle e dei fulmini: e in
mezzo a loro (vi erano) cherubini di fuoco e il loro cielo (era)
acqua. E (vi era) fuoco che
bruciava intorno alle pareti e le porte ardevano per il fuoco.
Ed io entrai in quella casa, calda come il fuoco e fredda come
neve, e all'interno non vi
era nulla, nè‚ voluttà nè‚ vita. Lo spavento e il timore mi
colsero e, agitandomi e temendo,
caddi faccia a terra e vidi, nella visione, un'altra casa,
maggiore di quella, con tutte le
porte aperte innanzi a me, e costruita con lingue di fuoco. E,
dappertutto, vi era molta
magnificenza, preziosità e grandezza fino al punto da non poter
parlarvi della sua magnificenza
e grandezza. Il pavimento era fuoco e, su di esso, fulmine; e il
corso delle stelle, ed anche
il tetto era fuoco ardente.
Io guardai e, all'interno, vidi un alto trono. E il suo aspetto
(era) come cristallo e la sua
rotondità come il sole splendente e (si udiva) la voce dei
Cherubini. Da sotto al gran trono
uscivano fiumi di fuoco ardente, e non era possibile guardarlo.
Su di esso sedeva la
Grande Gloria e la sua tunica era più splendente del sole e più
bianca di tutte le nevi. E
non era possibile, per alcuno degli angeli, entrare; nè‚
l'aspetto del viso dell'Onorato e Glorioso
era possibile, a qualunque creatura di carne, guardarlo. Fuoco
di fuoco ardente (era)
intorno a Lui e un gran fuoco Gli era innanzi e, delle decine di
decine di migliaia che Gli erano
intorno e davanti, non vi era alcuno che si avvicinasse ed Egli,
però, non abbisognava di santo
consiglio.
E i Santi che Gli erano vicini non si allontanavano nè‚ di notte
nè‚ di giorno e non si
separavano da Lui. Io, fino ad allora, me ne ero stato con un
velo sul viso, tremando. E il
Signore, con la Sua bocca, mi chiamò e mi disse: "Enoc,
avvicinati qui e alla mia santa voce!".
E mi fece alzare ed avvicinare fino alla porta. Ed io, faccia
all'ingiù, guardavo.
XV
Egli mi parlò e, di sua voce, mi disse "Ascolta non aver paura,
Enoc, uomo giusto e scriba
di giustizia, avvicinati qui ed ascolta la mia voce. Va' dagli
angeli vigilanti del cielo che ti
hanno mandato a pregare in pro' loro e di' loro: "Conviene che
voi preghiate per gli uomini e
non gli uomini per voi. Perché avete lasciato il cielo eccelso e
santo in eterno e vi siete
coricati con le figlie degli uomini ed avete commesso impurità,
vi siete prese mogli, avete agito
come i figli della terra ed avete generato giganti? E voi, per
davvero (esseri) spirituali,
santi e viventi la vita eterna, avete commesso impurità sulle
donne, (le) avete fatte generare
col sangue della carne e (le) avete amate col sangue degli
uomini; ed avete fatto come fanno
loro, (che sono) sangue e carne, che sono mortali e
distruttibili. E perciò io detti loro le
donne: affinché seminino su di esse e da esse, così come si fa
sulla terra, nascano figli.
Ma voi, prima, eravate spirituali, viventi la vita eterna che
non muore mai, e perciò io
non avevo fatto, (anche) per voi, le donne: perché gli (esseri)
spirituali, in verità, (hanno) la
loro sede nel cielo Ed ora i giganti che sono nati dal corpo e
dalla carne sono chiamati, sulla
terra, spiriti malvagi e la loro sede É in terra e dalla loro
carne sono usciti spiriti malvagi,
perché erano stati creati dall'alto, il loro principio ed il
loro primo fondamento era dai Santi
angeli vigilanti, [e] sono (invece) diventati, sulla terra,
spirito (sic!) cattivo e son chiamati
"spirito dei malvagi".
Gli spiriti celesti hanno in cielo la loro sede; quelli terreni,
nati sulla terra, la hanno in
terra. E gli spiriti dei giganti, dei Nafil oppressori sono
corrotti, cadono, sono violenti,
fracassano sulla terra, causano dolore, non mangiano alcun cibo,
non soffrono sete e non si
fanno conoscere, non si elevano, queste anime, contro i figli
degli uomini e contro le
donne [perché sono usciti in tempo di uccisioni e di
corruzione].
XVI
Al tempo della uccisione, della corruzione, della morte dei
giganti, quando gli spiriti
saranno usciti dai (loro) corpi, la loro carne porterà
distruzione senza essere giudicata. In
egual modo essi porteranno distruzione finché si compia il
giorno della grande condanna, per
sempre, sugli angeli vigilanti e sugli empi. Ed ora di' agli
angeli vigilanti che prima stavano
in cielo e ti hanno mandato a pregare in pro' loro: "Voi stavate
in cielo e le cose misteriose
non vi erano state rese manifeste. Avete appreso un segreto
abominevole e, nella durezza del
vostro cuore, lo avete raccontato alle donne e, per questo
segreto, donne e uomini fanno
aumentare la cattiveria sulla terra. Per voi, dunque, non vi
sarà pace!".
XVII
E mi portarono in un luogo dove (quelli che c'erano) erano come
fiamma ardente e, quando
volevano, apparivano sotto sembianze umane.
E mi portò 1 in un luogo ventoso, su un monte la cui cima
arrivava al cielo. E vidi
luoghi splendenti e tuoni all'interno. In fondo (vi erano) archi
di fuoco, frecce, le loro faretre,
spade di fuoco e tutti i fulmini.
E mi portarono fino alla così detta "Acqua della vita" e fino al
fuoco di occidente che É
quello che raccoglie tutti i tramonti del sole. E giunsi fino al
fiume di fuoco il cui fuoco
scorreva come acqua e si versava nel gran mare che si trova
verso occidente. E vidi tutti i
grandi fiumi ed arrivai fino alla grande tenebra ed andai dove
si muovevano tutti (gli esseri) di
carne. E vidi montagne di caligine della stagione delle piogge e
il luogo da cui scaturiscono le acque di tutti gli abissi. E
vidi la bocca di tutti i fiumi della terra e quella dell'abisso.
XVIII
E vidi il serbatoio di tutti i venti e vidi come, con essi,
(Dio) aveva abbellito tutto il creato e
(vidi anche) le fondamenta della terra; e vidi i termini lapidei
dei confini della terra e vidi i
quattro venti che sostengono la terra ed il firmamento; e vidi
come i venti distendevano le
parti alte del cielo e stavano fra cielo e terra e facevano da
colonne al cielo. E vidi i venti
che fanno girare il cielo (e) che fanno tramontare il disco del
sole e tutte le stelle; e vidi
venti che, sulla terra, sostengono le nuvole. E vidi le vie
degli angeli e, ai confini della terra, inalto, il firmamento.
E passai verso l'austro ed ardeva notte e giorno dalle parti di
sette montagne di pietre
preziose: tre verso oriente e tre verso la regione australe. E,
verso oriente, (vi erano)
quelle di pietra colorata e una era di perle e una era di
stibium e quelle verso sud (erano) di
pietra rossa. E quella centrale, come trono del Signore,
arrivava fino al cielo, era di pietra
di alabastro (peka) e la sua cima era di zaffiro. E vidi un
fuoco ardente che era in tutte le
montagne. E vidi, colà, un luogo al di là della grande terra,
ove si radunano le acque.
E vidi una spaccatura della terra, profonda, in colonne di fuoco
del cielo e vidi, nel loro
interno, colonne di cielo di fuoco, che discendevano e non si
potevano contare, né verso l'alto né
verso il basso.
E, sopra quella spaccatura, vidi un luogo senza firmamento sopra
n‚ fondamenta terrestri
sotto e, al di sopra, non vi era nè‚ acqua nè‚ uccelli: era un
luogo deserto. E vidi una cosa
terribile: colà (vidi) sette stelle come grandi montagne ardenti
e come spirito che mi
interrogava. E l'Angelo mi disse: "questo É il luogo della fine
del cielo e della terra. E' la
prigione delle stelle del cielo e dell'esercito celeste. Le
stelle che si rotolano sul fuoco, e
queste, sono quelle che hanno trasgredito l'ordine del Signore
fin da prima del loro sorgere
perché non sono arrivate al tempo (stabilito per) loro. E (Il
Signore) si É adirato contro di
esse e le ha imprigionate fino alla fine (assoluzione?) del loro
peccato (la quale cadrà?)
nell'anno del mistero".
XIX
E Uriele mi disse: "Qui stanno gli spiriti degli angeli che si
sono uniti con le donne e che,
assumendo molti aspetti, hanno reso impuri gli uomini e li
inducono in errore sì che essi
offrano sacrifici ai demoni come agli dei; (staranno qui) fino
al giorno del grande giudizio nel
quale saranno, fino al loro compimento (= definitivamente?),
condannati. Ed anche le loro
donne, avendo fatto errare gli angeli del cielo, sono (trattate)
come i loro amici.
Ed io, Enoc, io solo, ho visto la scena, i confini di tutto e
non vi É, tra gli uomini, chi abbia
visto come ho visto io.
XX
E questi sono i nomi dei santi angeli che vigilavano: Uriele,
uno degli angeli santi,
(quello) dei tuoni e del tremore; Raffaele, uno degli angeli
santi, quello degli spiriti degli
uomini; Raguele, uno degli angeli santi, vendicatore del mondo e
delle luci; Michele,
uno degli angeli santi, che era comandato sulla bontà degli
uomini, sul popolo; Sarcaele,
uno degli angeli santi che (era preposto) sugli spiriti degli
uomini che fanno errare gli spiriti;
Gabriele, uno degli angeli santi, che era (preposto) sui
serpenti, sul Paradiso e sui
cherubini.
XXI
Ed andai in giro fino al luogo in cui non si faceva alcunché. E
vidi colà una cosa
tremenda , nè‚ cielo sopra nè‚ terra alle fondamenta, ma
località deserta, che era preparata e
tremenda.
E colà vidi sette stelle del cielo legatevi sopra, insieme, come
grandi montagne e come di
fuoco ardente. Allora io dissi: "Per quale peccato sono state
legate? E perché sono state
gettate qui?".
Ed Uriele, uno degli angeli santi, quello che era con me e mi
guidava, mi disse: "O Enoc,
perché domandi, ti informi, chiedi e ti preoccupi? Quelle sono,
di fra le stelle, quelle che
trasgredirono l'ordine di Dio altissimo e sono state legate qui
fino a che si compiano diecimila
secoli, il numero (cioè) dei giorni (della pena) del loro
peccato".
E di colà io andai in un altro luogo più tremendo di questo e
vidi una cosa tremenda: un
grosso fuoco colà ardente e fiammeggiante e, in esso, una
spaccatura la (cui) fine era fino al
fondo, pieno [di] grandi colonne di fuoco che vi si facevano
discendere ed io non potetti
osservarne nè‚ le misure nè‚ la grandezza e fui incapace di
vederne l'origine. Allora dissi:
"Come É spaventoso questo luogo e pauroso a vedersi".
Allora Uriele, uno degli angeli santi che stava con me, mi parlò
e mi disse: "Enoc, che cos'è
questo tuo temere in tal modo e (questo) tuo stupore per questo
luogo tremendo e innanzi a
questa afflizione?". E mi disse: "questo luogo É la prigione
degli angeli e qui, essi,
saranno tenuti in eterno".
XXII
E di colà andai in un altro luogo e mi mostrò ad occidente un
monte grande ed alto e (vi
erano) pietre dure e quattro belle località e, nell'interno, era
profondo, vasto, liscio assai al
punto da essere sdrucciolevole e, a guardar(lo), (era) profondo
e tenebra. Allora Raffaele,
uno degli angeli che era con me, mi parlò e mi disse: "Queste
belle località (ci sono) affinché,
in esse, si radunino gli spiriti, le anime dei morti. Sono state
costruite qui, per loro, per
raccogliere tutte le anime dei figli degli uomini. E questi
luoghi dove le si faranno stare, (li)
si son fatti per loro fino al giorno del loro giudizio e fin
quando (durerà) il loro tempo. E il
tempo sarà grande, fin quando vi sarà, contro di esse, il grande
giudizio".
Ed io vidi gli spiriti dei figli degli uomini morti e la loro
voce giungeva fino al cielo e
piangeva. Allora interrogai Raffaele, l'angelo che stava con me
e gli dissi: "Di chi É questo
spirito la cui voce così giunge e piange?". E mi rispose e mi
disse: "Questo spirito É quello
uscito da Abele che fu ucciso dal proprio fratello Caino e
piangerà fin quando la sua stirpe sarà
dispersa dalla faccia della terra e la sua discendenza É più
corrotta di tutte le stirpi degli
uomini"". E perciò, allora, lo interrogai su di lui e sulla
condanna di tutti e dissi: "Perché
sono stati separati, l'uno dall'altro?". E mi rispose e mi
disse: "Questi tre (monti) sono stati
fatti per dividere gli spiriti dei morti. E in egual modo sono
state separate le anime dei giusti.
Questa É una sorgente d'acqua di luce. Nella stessa maniera É
stato creato (un luogo) per
i peccatori allorché muoiono e vengono sepolti nella terra e,
durante la loro vita, non c'É stato
il giudizio contro di loro. E qui si tengono separate le loro
anime, in questo grande
tormento, fino al gran giorno del giudizio, della punizione e
del tormento (fissato) per quelli
che maledicono nell'eternità; (vi staranno fino al giorno) della
punizione delle loro anime e,
qui, Egli li legherà in eterno.
E se questo (monte) fin da prima del mondo, - ed in tal modo - É
stato separato dagli altri
per le anime di coloro che, allorché muoiono in epoca di
peccatori, accusano (opp.: cercano
scampo) e dimostrano a causa della perdita (della loro anima), É
stato così creato per le
anime di coloro che non sono stati giusti, ma peccatori, che
sono pieni di peccato e, con i
peccatori, sono come loro; ma la loro anima non sarà uccisa nel
giorno del giudizio ed essi non
risorgeranno da qui". Allora io benedissi il Signore di gloria e
dissi: "benedetto É il mio
Signore, Signore di gloria e di giustizia, che tutto domina in
eterno".
XXIII
E di là andai in un altro luogo, verso occidente, fino ai
confini della terra. E vidi un
fuoco ardente che correva senza nè‚ fermarsi nè‚ rallentare,
notte e giorno, proprio così.
E chiesi: "che É questo, che non ha riposo?". Allora Raguel, uno
degli angeli santi che
stava con me, mi rispose: "Questo fuoco ardente, di cui tu vedi
la corsa verso occidente, É
tutte le luci del cielo".
XXIV
Di là andai in un altro luogo della terra e mi mostrò un monte
di fuoco fiammeggiante notte
e giorno. Andai verso di esso e vidi sette montagne preziose,
tutte ognuna diversa
dall'altra, e pietre preziose e belle. Tutto (era) prezioso. Il
loro aspetto era magnifico e bello.
Tre verso oriente, salde, l'una sull'altra e tre verso nord,
salde, l'una sull'altra. (Vidi) burroni
profondi e tortuosi e l'uno non si avvicinava all'altro. E la
settima montagna era al centro -
e tutte erano simili in altezza - (ed era) come la base di un
trono e la circondavano alberi
profumati. E in mezzo a loro vi era un albero. Sicuramente,
quando olezzava, non vi era
alcuno, nè‚ fra essi nè‚ fra gli altri, che, come lui, olezzasse
di ogni profumo. Le sue foglie, i
suoi fiori e il suo legno non si seccavano mai e i suoi frutti
erano belli come datteri.
E allora dissi: "Ecco, (che É) questo bell'albero, bello a
vedersi, belle le sue foglie e anche i
suoi frutti assai graziosi a vedersi?". Ed allora Michele, uno
degli angeli santi e onorati, che
era con me e che era al di sopra di loro.
XXV
mi disse: "Enoc, che cosa mi chiedi a proposito del profumo di
quest'albero, e che cosa
desideri sapere?". Allora io, Enoc, gli risposi: "Voglio sapere
di tutto, e principalmente, di
quest'albero".
Ed egli mi rispose: "Questo monte che tu vedi, alto, la cui cima
É come trono del Signore, É
il trono su cui siederà il Grande, Santo, Signore di gloria, Re
eterno, quando scenderà a
visitare con bontà la terra. E quest'albero dal bel profumo,
nessun (essere) di carne ha il
potere di toccarlo fino al grande giudizio. Quando Egli
vendicherà tutti e (tutto) sarà finito per
sempre, quest'albero sarà dato ai giusti ed agli umili. Dai suoi
frutti, sarà data agli eletti la
vita. Sarà piantato verso settentrione, in un luogo santo, verso
la casa del Signore, re eterno.
Allora gioiranno e saranno lieti nel Santuario, e ognuno farà
penetrare, [per esso] il
profumo nelle proprie ossa e vivranno molta vita sulla terra
come vissero i tuoi padri e, al
tempo loro, non li toccherà malanno, afflizione o flagello.
Allora benedissi il Signore di
gloria, Re eterno, poiché così aveva preparato (queste) cose per
i giusti e così aveva creato e
detto che avrebbe dato a loro.
XXVI
E di là andai al centro della terra e vidi un luogo benedetto e
fertile con rami all'interno,
che continuava(no) a germogliare dall'albero che era stato
tagliato.
E colà vidi un monte santo e, sotto di esso, verso il suo
oriente, acqua il cui scorrere (era)
verso nord. E vidi, verso oriente, un altro monte, alto come
l'altro, e fra essi un profondo
burrone, non largo. E anche verso esso, verso il monte, andava
acqua. E, verso occidente
di questo, un altro monte, inferiore a lui, non alto, con un
burrone in basso, fra i due, ed altri
burroni, profondi e asciutti, verso l'estremità di tutti e tre.
E tutti i burroni erano profondi,
di pietre dure, non avevano larghezza e, sopra, vi erano
piantati alberi. Ed io mi
meravigliai per le pietre e per i burroni. Mi meravigliai assai.
XXVII
Allora io dissi: "Perché questa terra benedetta, tutta piena di
alberi e questo maledetto
burrone al centro di essi?". Allora Uriele, uno degli angeli
santi che stava con me, mi
rispose e mi disse: "Questo burrone maledetto è per i maledetti
in eterno. Qui si raduneranno
tutti coloro che dicono, con la loro bocca, contro il Signore,
parole sconvenienti e dicono, a
proposito della Sua gloria, cose gravi. Qui li raduneranno e
sarà il loro tribunale. E, nei
giorni seguenti, sarà contro di loro lo spettacolo della
condanna, giusta, al cospetto dei giusti,
eterna. Qui, per tutto il tempo, i misericordiosi benediranno il
Signore di gloria, Re eterno.
E, nel tempo della loro condanna, (essi) lo benediranno per la
(parte di) misericordia che Egli
ha loro attribuito. Allora anche io benedissi il Signore di
gloria e Gli parlai e (Lo)
commemorai come si conviene alla sua grandezza.
XXVIII
E di là andai verso oriente, in mezzo al monte del deserto e
vidi una sola (=solitaria?) selva
ma piena di alberi di questo seme e, dall'alto, l'acqua le
scaturiva sopra. Sembrava (opp.:
si vedeva) un torrente, come se emettesse molta acqua, sia verso
occidente che verso
settentrione (= verso nord-ovest) e da dovunque, anche di là,
saliva acqua e rugiada.
XXIX
E andai in un altro luogo del deserto (e) mi avvicinai ad
oriente di questo monte. E colà
vidi gli alberi del giudizio, particolarmente 1 vasi di profumo
per incenso e mirra, e gli alberi,
tra di loro, non si rassomigliavano.
XXX
E al di là di esso, al di là di quelli, sul monte di oriente,
non lontano, vidi un altro luogo,
burroni d'acqua, come se (questa acqua) fosse infinita. E vidi
un bell'albero, ed il suo
profumo (era) come di incenso. E verso le estremità di quei
burroni vidi (alberi) olezzanti
cinnamomo e mi avvicinai, attraverso costoro, verso oriente.
XXXI
E vidi un alto monte con alberi. E usciva acqua da cui veniva
fuori una specie di nettare il
cui nome (era) gomma odorosa e galbano. E al di là di quel monte
vidi un altro monte, e su
di esso, alberi di aloe e quegli alberi (erano) pieni di
qualcosa simile a mandorle, ma dure.
E, quando si prendeva, quel frutto era migliore di ogni odore.
XXXII
E dopo questi profumi, mentre guardavo a settentrione, sui
monti, vidi sette monti pieni di
spighe bellissime ed alberi odoriferi, cinnamomo e pepe. E di
colà andai sulla cima di quei
monti, lontano; a oriente, attraversai il mare di Eritrea; mi
allontanai da esso e passai sulle
spalle dell'angelo Zutiele.
E giunsi nel giardino di giustizia e vidi la varietà di quegli
alberi, molti e grandi. Fiorivano
colà, dal bel profumo, grandi, dalla molta bellezza, magnifici e
l'albero della conoscenza da cui,
mangiando, si aveva grande saggezza. E sembrava un carrubo e il
suo frutto era come uva
bellissima e il profumo di quell'albero andava ed arrivava
lontano.
E dissi: "E' bello quest'albero. E come è bello ed allegro il
suo aspetto". E mi rispose
l'angelo santo, Raffaele che stava meco: "Questo è l'albero
della conoscenza da cui
mangiarono tuo padre antico e tua madre antica che ti hanno
preceduto ed hanno appreso la
sapienza, si aprirono i loro occhi, seppero che erano nudi e
furono scacciati dal giardino.
XXXIII
E di là andai ai confini della terra e colà vidi grandi fiere,
l'una diversa dall'altra. E anche
(de)gli uccelli si differenziava, l'uno dall'altro, l'aspetto,
la bellezza, la voce. E ad oriente di
quelle fiere vidi i confini della terra, dove il cielo si ferma,
e le porte del cielo aperte. E vidi
come uscivano le stelle dal cielo e contai le porte da cui
uscivano e scrissi tutte le loro sortite,
ognuna col suo numero e il suo nome, nella sua congiunzione e
nella sua posizione, il loro
tempo, i loro mesi, così come me li fece vedere l'Angelo Uriele
che era meco.
E tutto egli mi mostrò e scrisse. E scrisse per me anche i loro
nomi, le loro leggi e i loro
compiti.
XXXIV
E di là andai verso settentrione, ai confini della terra e,
colà, vidi una cosa stupenda 1,
grande e magnifica ai confini di tutta la terra. Colà vidi le
porte del cielo, aperte nel cielo,
tre. Da ognuna di esse uscivano i venti. Quando soffiava verso
settentrione (era) freddo,
grandine, neve, brina, rugiada e pioggia. E da una sola porta
soffiava bene; ma quando
soffiavano da due delle porte, era con forza e tormento sulla
terra e soffiavano con forza.
XXXV
E di là andai verso occidente, ai confini della terra e vidi,
colà, tre porte aperte come, per
quanto riguardava le porte e l'uscita, avevo visto ad oriente.
XXXVI
E di là andai verso sud, ai confini della terra, e lì vidi tre
porte del cielo, aperte, e di là
usciva l'austro, rugiada, pioggia e vento. E di là andai verso
est, ai confini della terra, e lì
vidi tre porte del cielo, aperte verso oriente e, su di esse,
porte più piccole. Da ognuna di
quelle piccole porte passavano le stelle del cielo e andavano a
occidente, per la via che ad esse
appariva (innanzi). E, quando vidi, benedissi e sempre benedirò
il Signore di gloria che ha
fatto grandi e magnifici prodigi per mostrare la grandezza della
Sua opera ai Suoi angeli ed agli
spiriti degli uomini 5 affinché lodino la Sua opera; e tutta la
sua opera (É) affinché si veda
l'opera della sua forza e si lodi l'opera delle sue mani,
grande, e Lo si benedica in eterno.
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